Sono sette i titoli d’opera e tre di balletto che costuiscono la prossima stagione del Regio di Torino presentata in un’affollata conferenza stampa martedì mattina. Il titolo “Rosso” (secondo noi non necessario) vorrebbe far riferimento non unicamente alla passione ma anche alla violenza che immediatamente associamo al colore. Trovata forse utile per ragioni di marketing ma un po’ scontata quando parliamo di opera.
Nel ruolo di Presidente della fondazione, il Sindaco Stefano Lo Russo ha fatto gli onori di casa sottolineando i prossimi ritorni di Riccardo & Chiara Muti (per una nuova produzione – annunciata molto impattante - di Macbeth) e di Roberto Bolle (Caravaggio creazione coreografica di Mauro Bigonzetti su musiche di Bruno Moretti ispirate a Monteverdi).
Dopo un ricordo dedicato a Pierre Audi e al baritono Alberto Mastromarino, entrambi recentemente scomparsi, il Sovrintendente Mathieu Jouvin, il direttore artistico Cristiano Sandri e il neo nominato direttore musicale Andrea Battistoni hanno quindi illustrato il cartellone cominciando dai due impegni che avranno per protagonista lo stesso Battistoni: Francesca da Rimini di Riccardo Zandonai (nuovamente a Torino dopo un’assenza di oltre trent’anni) e la Tosca.
Della Literaturoper Francesca (il libretto è costituito dalla tragedia di Dannunzio), il direttore ha sottolineato il debutto avvenuto proprio al Regio di Torino nel 1914 e i numerosi riferimenti musicali di un compositore di confine quale fu il trentino Zandonai. Nel nuovo allestimento curato da Andrea Bernard figura la gradita presenza, dopo un Werther di circa vent’anni fa, di Roberto Alagna nel ruolo di Paolo. Riferendosi alla chiusura di stagione con Tosca, che il pubblico torinese potrà vedere in una nuova produzione di Stefano Poda, oltre a ricordare il proprio legame affettivo con Puccini, Battistoni ha precisato dirigerà per la prima volta in Italia il celebre titolo.
Il Novecento musicale sarà ancora protagonista con i Dialoghi delle calermitane (per la prima volta a Torino) nell’ormai storico allestimento registicamente curato da Robert Carsen mentre con i Puritani gli ascoltatori potranno riascoltare le voci di John Osborn e Gilda Fiume nei ruoli della coppia protagonista e Francesco Lanzillotta sul podio. Ad alleggerire l’intensità della programmazione Il ratto dal serraglio (allestimento creato l’anno scorso per l’Opéra Royal di Versailles) e la Cenerentola (produzione di Mamu Lalli proveniente dal Maggio Musicale Fiorentino). Oltre al già citato Caravaggio, Romeo e Giulietta di Prokof’ev e Il lago dei cigni completeranno gli appuntamenti dedicati al balletto.
In conclusione possiamo notare che la programmazione del Regio continua sulla strada di un saggio equilibrio tra lavori di repertorio e titoli più ricercati. L’arrivo di Battistoni sembra presagire una futura maggiore attenzione al verismo mentre ci sembra un peccato l’assenza del barocco e della produzione contemporanea.
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