Il prossimo 29 febbraio 2024 prende ufficialmente il via la nuova edizione del “RossiniLab – Cantelli” e lo fa con un concerto-conferenza in occasione del compleanno di Gioachino Rossini.
Dando un’occhiata alla locandina ci sembra di notare dei sostanziali cambiamenti d’impostazione rispetto alle edizioni passate pertanto ne approfittiamo per porre qualche domanda a Giovanni Botta, direttore artistico, per capire quali sono le novità di questo anno.
Giovanni, ci racconteresti la nuova veste del RossiniLab – Cantelli nell’edizione di prossima apertura?
Il RossiniLab-Cantelli, quest'anno alla sua quarta edizione, ha effettivamente una nuova veste tessuta dal contributo fattivo di professori, molti dei quali dei dipartimenti del Conservatorio Cantelli di Novara, in cui sono docente di canto, e di una folta schiera di studenti interni coinvolti.
La nuova veste caratterizza anche lo svolgimento pratico dell'evento che si configura non solo come un laboratorio di ricerca e studio sul genio rossiniano ma come un centro rossiniano di produzione interdipartimentale.
Quali saranno le novità rispetto al passato?
Le novità rispetto al passato risiede nel fatto che, grazie al contributo di magnifici colleghi, il RossiniLab-Cantelli è divenuta una kermesse rossiniana sostanziata da concerti, conferenze, masterclass una sorta di città della musica rossiniana targata Cantelli; un sogno che diventa realtà.
Quali sono le ragioni che ti hanno portato verso questi cambiamenti?
Le ragioni che mi hanno spinto ad un cambio di rotta sono molteplici ma investono soprattutto il mio ruolo nell'Afam (Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica. Ministero Istruzione Università Ricerca) non solo come docente ma anche come membro del Cnam (Consiglio nazionale per l'alta formazione artistica e musicale); ho compreso infatti che un coinvolgimento fattivo a largo raggio intradipartimentale del RossiniLab-Cantelli avrebbe inverato il senso più autentico di un progetto di produzione e ricerca altamente internazionalizzato a marchio Afam anche in virtù di transizioni verso un possibile terzo livello in alti studi rossiniani.
Il RossiniLab-Cantelli è ad oggi un unicum internazionale nelle offerte formative del mondo della alta formazione ed è un vanto per il nostro Conservatorio l'aver scommesso fin dagli inizi nella sua realizzazione.
Quanto dovranno sborsare i ragazzi per partecipare, quanto saranno impegnati in termini tempo?
Gli studenti interni del conservatorio non hanno alcuna spesa e sono liberi di frequentare senza alcun costo i corsi offerti dal RossiniLab; così come è gratuito per alcuni degli studenti che sono in partenariato con noi; per quanto riguarda le due masterclass con nomi prestigiosi tra cui Daniela Barcellona e Roberto de Candia e Alessandro Marangoni e il sottoscritto, selezioneremo una rosa di candidati esterni con un contributo formale di soli 80 euro; una occasione davvero unica nel panorama internazionale in termini di costi e di eccellenza; con tale cifra i ragazzi potranno inoltre seguire tutte le conferenze e le lezioni previste dal Lab senza alcun costo.
Fra gli insegnanti vediamo delle conferme ma anche tanti nomi nuovi, soprattutto per un coinvolgimento maggiore del Conseravatorio Cantelli di Novara. Corretto?
Fra gli insegnanti figurano nomi del calibro di Ilaria Narici e Sergio Ragni, due esponenti massimi del mondo Rossiniano, ma anche docenti di prestigio come Fabrizio della Seta, Antonio Caroccia, Carla Cuomo, Simone di Crescenzo ( alla sua seconda esperienza ) e altri nonché docenti interni del calibro di Luca Ciammarughi, Alessandro Zignani, Alfonso Cipolla, Alessandro Mormile, Bruno Giuffredi e tanti altri.
Avremo anche la gioia di docenti interni che si prestano anche nella performance come Roberto Bocchio, Gianni Biocotino, Ludovica de Bernardo ed altri...
Ci anticipi qualcosa sul primo appuntamento dl RLab-Cantelli e magari un po’ di quello che il pubblico potrà vedere in corso d’anno?
Il Primo evento in occasione del non compleanno di Rossini il 29 febbraio sarà un concerto delle integrali delle sei sonate a quattro di Rossini con la trascrizione per strumenti a fiato; un concerto di rara esecuzione e di grande difficoltà che vedranno coinvolti oltre a due colleghi interni come Gianni Biocotino ( Flauto ) e Roberto Bocchio ( Clarinetto anche due professori esterni di chiara fama come Marco Panella cornista della Osn Rai e Orazio Lodin fagottista del Teatro Regio di Torino.
Speriamo vada tutto bene e che questo sogno rossiniano vada oltre tutte le aspettative come solo i grandi sogni possono fare...
In bocca al lupo
Grazie Danilo
Danilo Boaretto