Frau Reich | Stephanie Maitland |
Frau Fluth | Anette Fritsch |
Sir John Falstaff | Martin Winkler |
Herr Reich | Aaron Pendleton |
Herr Fluth | Daniel Schmutzhard |
Anna Reich | Lauren Urquhart |
Fenton | JunHo You |
Dr. Cajus | Alexander Fritze |
Junker Spärlich | Carsten Süss |
Il padrone di casa | Georg Wacks |
Primo cittadino | Maria Theresia Gruber |
Secondo cittadino | Elisabeth Ebner |
Terzo cittadino | Heike Dörfler |
Quarto cittadino | Anna-Sophie Kostal |
Direttore | Ben Galssberg |
Regia | Nina Spijkers |
Scene | Rae Smith |
Costumi | Jorine van Beek |
Coreografia | Florian Hurler |
Luci | Tim van’t Hof |
Maestro del Coro | Roger Díaz-Cajamarca |
Orchestra e Coro della Volksoper |
Otto Nicolai è ricordato dagli italiani per aver rifiutato il libretto di Temistocle Solera, Nabucodonosor poi utilizzato da Verdi. Non aveva capito le potenzialità di questo testo che traeva dalla Bibbia la sua forza. Negli stessi anni ’40 aveva scritto per la Scala due opere Il proscritto e Mariana. Poi la sua carriera si spostò a Berlino e precisamente lavorò per il Duomo di Berlino e per la Staatsoper Unter den Linden. Proprio qui presentò il 9 marzo 1849 Le allegri comari di Windsor per poi morire 8 settimane dopo per un colpo apoplettico. Nei paesi di lingua tedesca viene rappresentata più frequentemente rispetto al Falstaff verdiano di cui condivide l’argomento. Logicamente il libretto che utilizza Nicolai è molto meno raffinato della poesia boitiana e le vicende hanno sviluppi in ben delimitati numeri chiusi. Anche Salieri si era cimentato con un Falstaff presentandolo nel Teatro di Porta Carinzia a Vienna nel 1799.
Il librettista Salomon Hermann Mosenthal non prevede la signore Quickly e le sfaccettature psicologiche dei personaggi sono più approssimative che in Boito. Non può mancare in entrambe le opere la scena presso il parco del castello di Windsor con i suoi elfi e folletti, un caleidoscopio di colori in questa produzione viennese. Bellissimi anche i primi due atti messi a punto da Nicolai con arie, duetti, quartetti e ampi concertati nei finali. La scoppiettante sinfonia introduttiva è spesso estrapolata ed usata come brano da concerto. Abbiamo assistito il 13 maggio alla prémiere di questa nuova produzione e l’emozione era al massimo. Un annuncio ci ha avvertito che Martin Winkler, Sir John Falstaff, era indisposto: a dire il vero la sua performance si è rivelata comunque molto buona.
Anett Fritsch è Frau Fluth, la protagonista femminile dell’opera poiché ha molto più spazio di Frau Reich, il mezzo soprano Stephanie Maitland. Annett Fritsch canta con voce luminosa e chiara “Nun eilt Herbei” (Adesso sbrigati) una delle arie più famose dell’opera. Nicolai è molto influenzato dalla scuola italiana e dal bel canto e tutta l’opera fluisce delicatamente tra una melodia e l’altra.
Fenton è impersonato dal valido JunHo You che ad ogni intervento riceve grandi applausi. La sua aria viene spesso cantata estrapolata dall’opera in forma di concerto "Horch, die Lerche singt im Hain" (Ascolta, l'allodola canta nel boschetto). Il registro centrale è caldo e luminoso e gli scatti verso l’acuto ben sostenuti.
Martin Winkler, nonostante l’indisposizione è stato un divertente Falstaff anche se un poco affaticato sul fronte vocale, ma nulla più. In casa Fluth cerca di nascondersi invano sotto un piccolo divano con effetti esilaranti. Seguono gag più convenzionali come battere il viso contro le porte che si aprono e chiudono e la caduta dei pantaloni. Falstaff è impegnato nella lunga scena del terzo atto a Windsor e anche qui sia l’azione che il canto convincono. La rotondità della pancia è appena accennata e non è trasbordante come talvolta succede nelle produzioni verdiane. Falstaff canta una altra celebre aria con plauso generale “Als Büblein klein an der Mutter Brust” (Come un bimbo sul seno della madre).
Anna, la fidanzata di Fenton è Lauren Urquhart, dolce e appassionata è un personaggio ben riuscito.
Mr. Fluth è Daniel Schmutzhard arriva per ben due volte ad interrompere l’idillio amoroso tra la moglie e il pancione. Lo abbiamo apprezzato per il canto pieno di slancio e per i suoi interventi nei concertati insieme a Mr. Reich, Aaron Pendleton. Divertentissimi Alexander Fritze come Dr. Cajus e Carsten Süss come Junker Spärlich un vero duo comico molto più che in Verdi. La regia poi li caratterizza con vari travestimenti per accentuare ancora di più il loro lato farsesco. Fritze e Süss emergono vocalmente nel quartetto del secondo atto insieme ad Anna e Fenton.
La regia è affidata a Nina Spijkers, una giovane regista olandese, che ci ha stupito per la freschezza delle tante invenzioni durante i tre atti. I costumi sono ideati da Jorine van Beek che ci porta la vicenda nei favolosi anni ’50 per poi sbizzarrirsi nel terzo atto con i costumi di fantasia presso il parco di Windsor. Siamo catapultati nel giallo salotto della signora Fluth mentre aspetta Sir John. Nella taverna il coro femminile è vestito con abiti maschili tradizionali austriaci, i Ledertracht. I costumi di Jorine van Beek seguono la moda degli anni ’50 ma si prendono molte libertà per rendere l’opera coloratissima e sgargiante. Nella notte di Windsor tra fiori giganti sospesi nel buio della notte, protagonisti e coro (istruito da Roger Díaz-Cajamarca) hanno costumi fantasiosi legati alla natura. Semplici ma funzionali le coreografie di Florian Hurler che avrà contribuito anche alla indimenticabile scena della ginnastica “artistica” nella piscina nel secondo atto.
Fin dalla famosa sinfonia l'orchestra diretta da Ben Glassberg ha brillato nell'esecuzione. Il direttore ha ben sostenuto gli ampi concertati del primo e secondo atto e tutto il complesso terzo atto che vedeva impegnato anche il coro della Volksoper con particolare successo. L'orchestra ha fatto da coesione a questo spettacolo che è risuscito in tutti gli aspetti.
Il pubblico ha apprezzato molto la prima scena: un vero colpo di genio! Alcuni pittori dipingono un soggetto femminile nei più variati stili. La signora Fluth e la signora Reich mentre leggono le rispettiva lettere “bucano” una Venere allo specchio di Velasquez e si inseriscono all’interno del quadro con effetti comici ben calibrati. Geniale lo stabilimento balneare del secondo atto. Fenton, JunHo YouIl, è vestito in costume da bagno femminile, ma anche Dr. Cajus e Junker Spärlich son in costumi muliebri mentre in una piscina con molte “girls” si prodigano in evoluzioni di danza con effetti molto goffi. Una parodia dei famosi film degli anni ’50 e ’60 americani dove la ginnastica artistica in grandi piscine con le sue simmetrie aveva avuto un periodo di successo.
L’opera termina con le allegre comari di Windsor che portano striscioni per il diritto al voto politico. Un bel colpo di scena che modernizza l’opera durante il coro finale. Peccato che la morte improvvisa di Nicolai non gli permise di produrre altri capolavori come questo.
La recensione si riferisce alla rappresentazione del 13 maggio 2023.
Fabio Tranchida