Soprano | Joyce El Khoury |
Mezzosoprano | Raffella Lupinacci |
Direttore d'orchestra | Giampaolo Bisanti |
Secondo direttore | Samuel Aguirre |
FOI – Filarmonica dell’Opera italiana “Bruno Bartoletti” | |
Coro del Teatro Municipale di Piacenza | |
Maestro del coro | Corrado Casati |
PROGRAMMA | |
Vincenzo Bellini - Norma | Sinfonia |
"Casta diva... Ah bello a me ritorna" | |
Vincenzo Bellini - Capuleti e Montecchi | "Se Romeo... la tremenda ultrice spada" |
Giuseppe Verdi - La Traviata | coro zingarelle e mattadori |
Gaetano Donizetti - Anna Bolena | Sinfonia |
"Per questa fiamma indomita" | |
Giuseppe Verdi - Un ballo in maschera | "Morrò, ma prima in grazia" |
Georges Bizet - Carmen | "Habanera" |
Giacomo Puccini - Madama Butterfly | coro a bocca chiusa |
"Un bel dì vedremo" | |
Gaetano Donizetti - La Favorita | "Fia dunque vero... o mio Fernando" |
Giuseppe Verdi - Nabucco | "Va pensiero" |
Pietro Mascagni - Cavalleria Rusticana | "Regina Coeli... inneggiamo" |
Meritato successo per il Gala Lirico “La musica è vita”, svoltosi sabato 4 giugno presso il Teatro Comunale “Mario del Monaco” di Treviso, col nobile scopo di sostenere la raccolta fondi destinati al reparto di Oncologia dell’Ospedale di Treviso – Ulss2 Marca Trevigiana. Commovente la risposta del pubblico che è accorso generosamente offrendo agli organizzatori la vista di un teatro gremito in ogni ordine di posti.
La proposta artistica della serata era di indubbio valore e ha confermato pienamente le aspettative. Gran parte del merito va al presidente dell’Associazione Lirica Trevigiana, Giuseppe Aiello, che con competenza, caparbietà e nobiltà d’animo è riuscito a coinvolgere tre prestigiosi artisti che a loro volta, con grande sensibilità verso gli elevati obbiettivi dell’evento, hanno accettato di partecipare nonostante i loro fitti impegni.
Inizialmente sul podio, a dirigere l’ottima FOI – Filarmonica dell’Opera italiana “Bruno Bartoletti”, era previsto il giovane Leonardo Sini – ormai e meritatamente lanciatissimo a livello internazionale – il quale, a ridosso di questo impegno trevigiano, è stato improvvisamente invitato a dirigere Don Carlo presso la Hungarian State Opera di Budapest; un’occasione di debutto imperdibile in un’opera verdiana tra le più complesse e gratificanti per chi di professione impugna la bacchetta. Fortunatamente ci ha pensato il suo mentore, Giampaolo Bisanti, a liberarlo dall’impegno precedentemente preso consentendogli di accettare l’invito ungherese e correndo a Treviso in sua vece. Bisanti, impegnato alla Wiener Staatsoper con le prove di Falstaff che dirigerà dal 14 al 24 giugno, ha preso un aereo ed è giunto appositamente a Treviso la mattina del Gala. Le prove con l’Orchestra e gli artisti sono state effettuate da un’altra giovanissima scoperta di Bisanti, il direttore colombiano Samuel Aguirre, al quale è stata data la possibilità di salire sul podio durante la serata e quindi debuttare nella direzione di impegnative pagine d’opera. Il giovane musicista ha mostrato indubbiamente una sufficiente dose di sangue freddo e un sicuro talento su cui lavorare.
Giampaolo Bisanti, da par suo, ha diretto con mano sicura portando sul podio del Comunale di Treviso la sua ormai importante esperienza, ottenendo dall’orchestra colori, dinamiche e sonorità di grande suggestione; naturalmente senza tralasciare una grande attenzione verso le cantanti impegnate.
Due le artiste che si sono alternate sul palcoscenico sostenendo il gravoso programma previsto in locandina: il soprano Joyce El Khoury ed il mezzosoprano Raffaella Lupinacci.
Il soprano canadese di origini libanesi, Joyce El Khoury, bellissima in un elegante abito nero che la fasciava mettendo in risalto le armoniose forme, pur non essendo dotata di uno strumento particolarmente prezioso per colore ed estensione, è risultata comunque molto coinvolgente sotto l’aspetto interpretativo. Fra quanto da lei cantato abbiamo apprezzato soprattutto le intense mezzevoci cariche di pathos sfoggiate dando grande credibilità all’Amelia del “Morrò ma prima in grazia”, alcune toccanti frasi di “Un bel dì vedremo” ed il “Vissi d’arte”, regalato come bis, cesellato con classe e non banale intelligenza artistica.
A dir poco splendida la performance di Raffaella Lupinacci – anch’essa elegantissima in un lungo abito celeste – la quale, affrontando soprattutto arie del Belcanto italiano, ha dimostrato di possedere una sicurezza tecnica assoluta che, in questo repertorio, la pone sicuramente sul podio di una ipotetica classifica fra i migliori mezzosoprani al mondo. Difficile pensare ad un Romeo, ad una Seymour e ad una Leonora de La Favorita cantate meglio di come le abbiamo udite dalla Lupinacci sabato sera. L’uniformità vocale, la capacità di fondere le note di petto al registro superiore, lo sfoggio di colori, la padronanza assoluta nel variare le dinamiche nel corso delle varie arie donando grande senso alla parola sono doti da autentica fuoriclasse. Se poi ci aggiungiamo il piglio con cui nel corso della serata ha aggredito le cabalette variandole e chiudendole sempre con sfolgoranti acuti, beh, ci auguriamo solo di poterla apprezzare con maggiore frequenza in Italia. Da segnalare anche le agilità perfettamente sgranate nel corso del Rondò finale di Cenerentola cantato come bis.
Complessivamente buona anche la prestazione del Coro del Teatro Municipale di Piacenza diretto da Corrado Casati.
Da segnalare anche l’apporto dato alla serata da Fabio Larovere il quale ha introdotto tutti i brani in programma con una sintetica quanto interessante e coinvolgente presentazione.
Al termine grande successo di pubblico per tutti i protagonisti del concerto.
La recensione si riferisce al concerto del 4 giugno 2022.
Danilo Boaretto