Evangelista | Kieran Carrel |
Cristo | Peter Harvey |
Tenore (arie) | Linard Vrielink |
Soprano (arie) | Berit Norbakken |
Contralto (arie) | Marianne Beate Kielland |
Baritono (arie) | Jaka Mihalec |
Pietro | Johan Vermeer |
Pilato | Jaka Mihalec |
Primo servo | Jon Extabe Arzuaga |
Secondo servo | Ambro Golachowski |
Ancella | Lette Vos |
Direttore | Daniel Reuss |
Capella Amsterdam | |
Nederlands Kamerorkest | |
Orchestra da Camera Olandese |
Ad Amsterdam nelle due settimane che precedono la Pasqua non si contano le esecuzioni delle Passioni bachiane: fra tante quest’anno segnaliamo e recensiamo la Passione secondo Giovanni proposta nella stagione concertista della Nederlands Kamerorkest assieme alla Capella Amsterdam sotto la direzione di Daniel Reuss.
Della Passione eseguita nella seconda versione del 1724, Daniel Reuss sembra voler sottolineare più gli aspetti drammatici che quelli contemplativi: dopo il coro di apertura Herr, unser Herrscher staccato ad un tempo insolitamente indugiante la direzione si apre a una grande varietà ritmica e, soprattutto, a una ricchezza di dinamiche e di colori vocali e orchestrali, grazie anche, e in particolare, all’uso di strumenti (cosiddetti) moderni (ed è davvero un piacere ascoltare l’Orchestra da Camera Olandese in questo repertorio) e alla splendida prova della Capella Amsterdam della quale Daniel Reuss è anche direttore artistico.
Accanto ai complessi olandesi un affiatato gruppo di solisti, guidato dal sensibile Evangelista di Kieran Carrel fra i quali si distinguono il Cristo di Peter Harvey e, soprattutto, il contralto Marianne Beate Kielland, a cui sono destinate due delle pagine più sublimi di questa sublime partitura: l’inziale Von den Strikken meiner Sünden e la meravigliosa Es is vollbracht.
La recensione si riferrisce al concerto del 12 Aprile 2025.
Edoardo Saccenti