Titolo |
All'opera - Viaggio nei teatri di Livorno / Lucca / Pisa / Torre del Lago |
Editore | Editoriale Programma |
ISBN |
978-88-6643-637-9 |
cm 24x16 - Pagg. 117 | |
Prezzo | € 9,90 |
Distribuito nelle librerie e nei mesi di luglio e agosto 2019 diffuso anche nelle edicole da “Il Tirreno” |
La storia delle rappresentazioni operistiche in Toscana rischia, nell'immaginario collettivo, di esaurirsi nel capoluogo, tra la creazione assoluta del genere, tradizionalmente datata 1600 con l'attività della Camerata de' Bardi, alle grandi stagioni del Maggio Musicale Fiorentino del secolo scorso e di quello presente.
Il libro scritto a quattro mani da Lisa Domenici ed Elisabetta Arrighi (con un intervento del musicologo Fulvio Venturi) racconta invece la ricca storia dell'altra Toscana operistica, quella dei tre teatri che beneficiano del riconoscimento dello status di “teatro di tradizione” (Pisa, Lucca e Livorno) e quella del Festival Puccini - o “Pucciniano” come ancora lo si chiama comunemente, seguendo la vecchia denominazione - sin dall'origine caratterizzato da spettacoli all'aperto, a una manciata di metri dal Lago di Massaciuccoli e dall'abitazione del compositore.
Sia la Domenici che la Arrighi, già autrici di altri testi, sono note firme del quotidiano toscano Il Tirreno, la prima critico musicale (e anche autrice di un libretto d'opera), la seconda giornalista professionista.
“All'opera - Viaggio nei teatri di Livorno / Lucca / Pisa / Torre del Lago” è il titolo del libro, arricchito da foto d’epoca e contemporanee, che racconta con sintesi ammirevole la storia delle quattro istituzioni teatrali, la nascita delle strutture, le loro modifiche (il loggione del Verdi di Pisa, la galleria del Giglio di Lucca), le loro peculiarità (la straordinaria copertura del Goldoni di Livorno), fino alla tormentata edificazione del Gran Teatro all’aperto di Torre del Lago.
Oltre alla storia degli edifici teatrali vi sono cenni, inevitabilmente frammentari, sulla storia delle rappresentazioni e delle interpretazioni passate su quei palcoscenici, un storia in cui uno spazio significativo hanno avuto i grandi compositori locali come Puccini, Mascagni e Catalani, il tutto anche tramite le parole degli attuali direttori artistici di Pisa, Lucca e Livorno.
L'ultima parte del volume propone tredici interviste con alcuni tra gli artisti (non solo toscani e senza pretesa di esaustività) che hanno animato le stagioni degli anni recenti di quei teatri.
Il libro, appena premiato nella Sala delle Baleari di Palazzo Gambacorti all’edizione 2019 del Premio Letterario Pisa, si lascia piacevolmente leggere per la passione con cui la lunga storia dell'“altra Toscana” del teatro d'opera viene narrata dalle autici.
Si trova così la conferma di come da questi teatri sia passata buona parte dei grandi nomi degli ultimi due secoli e si ricordano notizie importanti che hanno riguardato queste storiche strutture. Quelle già note, ma che non è male ogni tanto ricordare, come il debutto assoluto a Lucca nel 1831 della versione in italiano del Guglielmo Tell di Rossini con Niccolò Paganini sul podio; il lungo cammino dal Carro di Tespi in riva al lago all'attuale teatro all'aperto in muratura a poche decine di metri dalla casa di Puccini; il Goldoni che chiude per anni per la ristrutturazione e poi risorge. Fino a quelle leggermente meno note, ma gustose, come l'emersione dai dettagliati archivi del Giglio, del nome dell’undicenne Puccini, voce bianca del coro dell’Istituto musicale Pacini, di cui era allievo, che prese parte il 14 settembre 1869 per la festa di Santa Croce a Lucca, a un'esecuzione della Petite messe solennelle di Rossini per soli, coro e orchestra.
Fabrizio Moschini