La Musica/Euridice | Luciana Mancini |
Orfeo | Marc Maullion |
Messaggiera | Sara Mingardo |
Speranza/Proserpina | Marianne Beate Kielland |
Apollo | Furio Zanasi |
Caronte/Plutone | Salvo Vitale |
Pastore I/Spirito II | Victor Sordo |
Ninfa | Lise Viricel |
Pastore II/Spirito IV | Gabriel Diaz |
Pastore II/Spirito I/ Eco | Alessandro Giangrande |
Pastore IV/Spirito III | Yannis François |
Regia | Pauline Bayle |
Scene | Emmanuel Clolus |
Costumi | Bernadette Villard |
La Capella Reial de Catalunya | |
Le Concert des Nations | |
Direttore Jordi Savall | |
1 Dvd NAXOS 2.110733 | |
Ducale Distribuzione |
Vent’anni dopo la storica produzione del Liceu di Barcellona, testimoniata da un Dvd BBC/opus Arte, Jordi Savall torna con un nuovo Orfeo di Claudio Monteverdi ripreso dal vivo all’Opéra Comique di Parigi nel giugno 2021. Quanto il vecchio Orfeo era brillante e colorato, tanto questa produzione è monocorde e tetra. Certo, il mito è intriso di morte e di buio, ma la tensione verso la luce perduta è continua. La messa in scena di Pauline Bayle (regista) e di Emmanuel Clolus (scenografo) è minimale per non dire inesistente. Palco total black, con un cerchio di rose rosse finte a dare un tocco di colore. I costumi, brutti, sono tutti uguali, giacchetta corta e pantaloni oversize per il coro e i protagonisti maschili, tunichette per le donne. Tutti scalzi, al risparmio. Spediti da subito agli inferi per buio e atmosfera, non ne riemergeremo più.
Neppure Jordi Savall riesce a rischiarare l’ambiente. La sua direzione sembra venire da lontano, da una sfera di ricordi appannati, senza nervo e senza affetti. Il protagonista Marc Maullion, nel ruolo di Orfeo, non aiuta, non aggiunge e semmai toglie. La voce è secca, il fraseggio assente, il tono querulo. Il testo, nonostante la buona pronuncia italiana, si confonde in una piatta mancanza di affetti, mostrando diversi problemi vocali che non sa attenuare con le intenzioni interpretative. Luciana Mancini compare sia come Musica che come Euridice. La voce asciutta e povera di armonici non si addice alla magnifica aria di apertura destinata alla Musica, snocciolata senza idee interpretative, nulla oltre la routine. Anche la sua Euridice è fredda e distante, come se si stesse occupando d’altro.
La Messaggiera di Sara Mingardo, ovvero la perfezione, ci illumina su come si interpreta Monteverdi, così come l’Apollo di Furio Zanasi che canta per un tempo tanto breve quanto prezioso. Marianne Beate Kielland con voce gradevole e una certa grazia nel fraseggio è adatta sia come Speranza che come Proserpina. Salvo Vitale è perfetto come Caronte, elegante e contenuto ma ugualmente terrificante, come deve essere l’ultimo traghettatore. Tra i pastori si distinguono il tenore Victor Sordo (primo pastore), bella voce, ottima pronuncia e bello stile, insieme ad Alessandro Giangrande (terzo pastore).
Jordi Savall con la Capella Reial de Catalunya e Le Concert des Nations trova alcuni momenti convincenti, soprattutto nei numeri corali, ma resta imprigionato in una atmosfera crepuscolare in cui non lo riconosciamo.
La regia video fa quel che può, e anche la presa del suono non appare eccellente.
Daniela Goldoni