Cristo sul Monte degli Ulivi Oratorio di Ludwig van Beethoven |
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Cristo | Pavol Breslik |
Serafino | Elsa Dreisig |
Pietro | David Soar |
Direttore | Simon Rattle |
London Symphony Orchestra London Symphony Chorus |
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1 Cd LSO |
Eclissato dalla fama del suo stesso compositore e dal successo delle sue opere più mature, l’unico oratorio di Ludwig Van Beethoven Cristo sul Monte degli Ulivi (Christus am Ölberge) ha comunque conosciuto una buona fortuna nel campo discografico: nell’ambito delle celebrazioni per il 250° anniversario della nascita di Beethoven, nell’autunno del 2020 viene pubblicata una nuova incisione dall’etichetta discografica LSO, frutto di una registrazione live avvenuta nell’inverno precedente al Centro Barbican di Londra.
Alla guida della London Symphony Orchestra, Simon Rattle dà una lettura fortemente drammatica della partitura. Il direttore guarda attentamente alla tradizione degli oratori settecenteschi di cui il Monte degli Ulivi è comunque debitore, con La Creazione di Haydn in testa, mentre i cori sembrano rimandare al Messiah handeliano: la sua direzione è titanica, imperiale, focalizzata sia sul carattere teatrale e drammaturgico del tormento e del tradimento di Cristo che sulla riflessione sul tema della salvezza dell’umanità. Ben risolti i numerosi momenti corali, con il London Symphony Chorus preparato da Simon Halsey in gran spolvero.
Nel cast si impone Pavol Breslik nel ruolo di Cristo. Il tenore polacco si distingue per la linea di canto pulita e elegante che mantiene intatta anche nei momenti più espressivi e dolenti, tra cui l’accorata introduzione («Jehova! Du! mein Vater» - «Meine Seele ist erschüttert») e il rassegnato terzetto dell’arresto («In meinen Adern wühlen»). Qualche asprezza in acuto si riscontra nel Serafino del soprano franco-danese Elsa Dreisig, anche se la sua esibizione si può comunque definire più che positiva, grazie all’eleganza del fraseggio; particolarmente riusciti i brani “angelici” in cui la cantante dialoga con i cori celestiali. Completa validamente il trio dei solisti il basso inglese David Soar nei brevi interventi dell’apostolo Pietro.
Sebbene sia indicato che si tratti di una registrazione live, la pulizia della registrazione è ottima, i suoni giungono precisi e chiarissimi e l’audio non è disturbato da applausi o rumori da parte del pubblico. Il booklet dell’opera contiene un’introduzione storica sull’oratorio di Lindsay Kemp, una breve biografia di Andrew Stewart e il libretto con le biografie degli interpreti, tutti tradotti dall’inglese in francese e in tedesco.
Martino Pinali