Ensemble Bonne Corde |
Direttore e violoncello Diana Vinagre |
1 Cd |
RAM 2104 |
Self Distribuzione S. r. l. |
Edizione Ramée |
È davvero stimolante il lavoro di esplorazione che da alcuni anni la discografia sta dedicando al mondo musicale barocco in terra portoghese. I Concerti Grossi di Pereira, pubblicati a Londra nel 1741, sono un ulteriore, sorprendente tassello nella ricostruzione di un panorama musicale a torto considerato marginale.
Il Cd che presentiamo vede all’opera l’Ensemble Bonne Corde, guidato dalla violoncellista Diana Vinagre: una giovane formazione, in prevalenza lusitana, che solo un anno fa faceva il suo debutto discografico, proprio per l’etichetta Ramée, con un bel disco dedicato alle Lamentazioni del compositore belga Hector Fiocco.
Sappiamo poco di Antonio Pereira da Costa (1687- 1770): la sua vita si svolse quasi interamente sull’isola di Madera, dove ricoprì, in qualità di ecclesiastico, il ruolo di maestro di cappella della cattedrale di Funchal, il centro principale dell’isola atlantica. L’unica opera superstite di Pereira è una raccolta di 12 concerti: un omaggio dell’autore ad Arcangelo Corelli e alla sua celebre opera VI, modello indiscusso della forma del concerto grosso in tutta Europa.
La pubblicazione in contesto britannico non è casuale: a motivarla ci sono i solidi contatti commerciali e culturali tra Inghilterra e Portogallo, ma anche una vera e propria passione per la forma del concerto grosso, sul continente ormai considerato fuori moda, ma che a metà Settecento continuava ed essere molto apprezzato a Londra (si pensi alle pagine dedicate al genere da Handel, Geminiani e Avison).
Il modello corelliano è sviluppato da Pereira con una certa originalità e spesso rivela tratti tipicamente iberici, lo si nota nei movimenti di danza e in alcune allusioni alle caratteristiche marce di “battaglia” proprie del repertorio organistico locale. La registrazione di sei dei dodici concerti è stata resa possibile attraverso un paziente lavoro di ricostruzione della parte del violoncello di concertino, purtroppo perduta. Con una non comune empatia, Vinagre e i suoi musicisti mettono in luce le finezze della scrittura di Pereira, rendendo piena giustizia a queste pagine. Il vivace contrasto tra i gruppi strumentali, l’agile successione dei movimenti, la felicità dell’invenzione, il trasporto irresistibile delle progressioni, tutto è reso con palpitante vitalità e rende l’ascolto dei concerti pienamente godibile.
Un altro dei punti di eccellenza del Cd è senz’altro la registrazione: il palcoscenico sonoro è restituito in tutta la sua ampiezza e con un giusto grado di riverbero; la ricchezza dei dettagli e la leggibilità dei timbri si accompagna a una resa molto realistica delle dinamiche.
Ottime anche le note di accompagnamento, tese a ricostruire il contesto musicale, storico e anche geografico di queste composizioni e del loro autore.
Daniele Fracassi