Luís de Freitas Branco |
Trio for Violin, Cello and Piano |
Violin Sonata No. 1 |
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Prélude for Violin and Piano |
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Violin Sonata No. 2 |
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Violino |
Alessio Bidoli |
Violoncello |
Alain Meunier |
Pianoforte |
Bruno Canino |
2022 - Sony Classical |
Un percorso di avvicinamento alla scoperta di un autore poco noto in Italia è il cammino proposto da Alessio Bidoli, violinista e appassionato studioso, alla ricerca di repertori meno conosciuti da valorizzare. Per Sony Classical ha inciso Complete Violin Sonatas and Piano Trio del compositore portoghese Luís de Freitas Branco (1890-1955).
Una scoperta, quella del musicista lusitano, avvenuta per caso da parte di Bidoli, classe 1986 e diplomato con lode al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano nel 2006. Dopo aver ascoltato alcune sinfonie di Freitas Branco, resta affascinato e prova a contattare Nuno Fernandes di AVA Musical Editions, ottenendo alcune partiture: le due sonate per violino e pianoforte e il trio per violino, violoncello e pianoforte. In un secondo momento entra in possesso dello spartito del Preludio per violino e pianoforte, una breve opera quasi inedita. Con l’intervento di Bruno Canino al pianoforte e di Alain Meunier al violoncello ha registrato nel marzo dello scorso anno a Cremona presso l’Auditorium Giovanni Arvedi i brani che compongono questo album, rilasciato qualche mese fa.
Luís de Freitas Branco rappresenta una figura poliedrica e di notevole spessore nella storia portoghese della prima metà del XX secolo. Compositore, ma anche critico musicale, intellettuale e didatta, appartiene a una famiglia dell’alta nobiltà di Lisbona. È poliglotta e parla correntemente diverse lingue europee, ma il forte legame con la sua terra lo rende poco incline ai viaggi e alle frequentazioni internazionali. Questo va a discapito della promozione della sua opera all’estero. Con l’instaurazione nel 1910 della repubblica in Portogallo le sue origini aristocratiche non lo aiutano ad affermarsi, così come la sua malcelata antipatia per António de Oliveira Salazar, il dittatore rimasto al potere per trentacinque anni (1933-1968), lo costringe ai margini del panorama musicale nell’ultimo periodo della sua vita. Solo nel 1975, a vent’anni di distanza dalla sua morte, è stato pubblicato il catalogo delle sue composizioni e per il cinquantenario, nel 2005, è stata portata a termine l’incisione della sua opera completa.
La Sonata per violino n. 1, composta da Freitas Branco all’età di 18 anni nel 1908, rappresenta una partitura intimistica nei contenuti espressivi. Malinconica e intrisa di un romanticismo lirico, è caratterizzata da passaggi armonicamente instabili. Davvero apprezzabile è la conduzione della parte del violino da parte di Alessio Bidoli, in cui mostra una profonda sensibilità e attenzione a ogni piccolo dettaglio, denotando un meticoloso studio di questo autore. Altrettanto pregevole l’intervento di Bruno Canino al pianoforte, che percorre con sicurezza e maestria tutti i registri della tastiera.
Il Trio, scritto sempre nel 1908, è un brano sperimentale sia nella forma sia nella peculiare ricerca timbrica. Quattordici sezioni compongono una sorta di fantasia, in cui la rinuncia alla forma classica rende quest’opera particolarmente stimolante per gli interpreti. Il carattere multiforme delle linee melodiche e la vivacità in alternanza ad atmosfere oniriche conferiscono al pezzo un carattere folclorico, che rimanda alla tradizione popolare portoghese e a un desiderio di esotismo. Lo stesso autore l’aveva definito, infatti, un “Trio descrittivo”, che doveva stimolare visioni e immagini nell’ascoltatore. L’intervento di Alain Meunier al violoncello impreziosisce l’esecuzione, conferendo pregevoli contrasti chiaroscurali nei dialoghi con gli altri due strumenti.
Il breve Prélude, brano del 1910, si caratterizza per le ricercate e mutanti armonie, che riconducono a un’atmosfera impressionista, mentre la Sonata per violino n. 2, l’opera più tarda fra quelle proposte (1928), mostra la stessa sensibilità della precedente, ma possiede uno stile differente: mentre la prima ricorda la sonata ciclica di César Frank, questa ha un’impronta neoclassica con l’accostamento di temi modali. Anche in queste pagine Bidoli e Canino mostrano un grande affiatamento e trasmettono con passione un’ampia gamma di tonalità cromatiche, quelle che l’autore aveva immaginato nel rincorrersi e nell’alternarsi delle voci del violino e del pianoforte.
Un viaggio davvero originale è quello proposto in questo cd da Alessio Bidoli, che rende un giusto omaggio a un compositore poco conosciuto e che gli ascoltatori più curiosi sapranno sicuramente apprezzare.
Emanuele Lavizzari