Acis | Jean-François Lombard |
Galatée | Elena Harsányi |
Diane, Second Naiade, Scylla | Valeria La Grotta |
L'Abondance, Aminte, First Naiad | Francesca Lombardi Mazzulli |
Comus, Tircis | Mark Van Arsdale |
Apollon, Priest of Juno, Télème | Sebastian Monti |
Polyphème | Luigi De Donato |
Neptune | Guido Loconsolo |
Dryad | Silvia Spessot |
Sylvan | Davide Piva |
Direttore | Federico Maria Sardelli |
Maesto del Coro | Lorenzo Fratini |
Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino | |
2 Cd NAXOS 8.660529-30 | |
Ducale Distribuzione |
Un doppio Cd Naxos propone Acis et Galatée di Jean Baptiste Lully registrato dal vivo al Maggio Musicale Fiorentino nel luglio 2022. Lo spettacolo è già stato descritto da Fabrizio Moschini su queste pagine e se ne condividono le osservazioni contenute nella recensione a cui si rimanda.
Acis et Galatéeè l’ultimo lavoro teatrale completo di Jean-Baptiste Lully. È una pastorale-héroique, formula che prevede una insolita brevità: un prologo e tre atti. Come sempre l’ispirazione è mitologica, le fonti sono le Metamorfosi di Ovidio senza la quali non si sa cosa si sarebbero inventati i librettisti del Seicento. La fine è edulcorata e trionfale per non amareggiare gli astanti, provati dalla lunga sequela di tragédie-lyrique, funeste per definizione, che l’avevano preceduta. Abbondano danze e cori a scapito delle lunghe tirate in cui eccelleva il librettista lulliano di riferimento, Auguste Quinault, sostituito nell’occasione da Jean Gaibert de Campistron.
La parte orchestrale e corale è prevalente è di eccellente qualità, messa in grande risalto da Federico Maria Sardelli, il direttore italiano che più di ogni altro frequenta il repertorio di Lully, e rappresenta anche il principale motivo di interesse di questa incisione. La sua lettura è originale, piena di energia e colori. Al momento l’opera francese del Seicento è giustamente e con enormi meriti monopolizzata da direttori e ensemble del luogo. Stanno riscoprendo e riportando alla luce un repertorio sterminato e di assoluto interesse, con progetti sostenuti da istituzioni meritorie come lo Château de Versailles e i numerosi teatri che non mancano mai di inserire questo repertorio nella loro programmazione. Hanno uno stile consolidato benché con tante diverse sfaccettature quante sono gli interpreti di riferimento. Inoltre hanno costruito nel tempo un patrimonio storico che permette di ragionare sulla crescita e il cambiamento dei canoni interpretativi. Il contributo di Sardelli, come quello di altri direttori non francesi, ha il merito di aggiungere punti di vista originali. Nel caso di questa Acis et Galatée scopriamo un’attenzione allo sviluppo teatrale della partitura, una quantità di intenzioni inedita, un andamento agile, serrato senza essere frenetico. I ritmi sono accentuati, con grande varietà nella lettura delle danze, punto di forza dell’opera insieme ai cori, vivacissimi. Esemplare la ciaccona del secondo atto, più ritmata che cullante, seguita da un’aria di Galatée, uno dei momenti più alti di questa produzione. Il finale, con due passacaglie indiavolate, è incalzante, lascia senza fiato.
La compagnia di canto è corretta senza grandi punte. Jean-François Lombard, Acis, è un tenore chiaro, quasi una voce bianca. Del resto il personaggio è poco più che un ragazzino antagonista di un mostro di potenza come Polyphème, ben sostenuto dal basso Luigi De Donato. Galatée, amata da Acis e pretesa da Polyphème, è il soprano Elena Harsányi, corretta ma non sempre incisiva. I personaggi di contorno sostengono onorevolmente le rispettive parti. Ottimo il Coro del Maggio Musicale Fiorentino, in buca con l’orchestra, impagabile, a fare squadra. Si avverte in parte la mancanza di eloquenza naturale dei cantanti non madrelingua, quel modo particolare di porgere le frasi e di seguire il ritmo interno della lingua, ma è un ambito in cui si può lavorare con successo.
La registrazione è buona. Molto interessanti anche le note di accompagnamento. Purtroppo manca il libretto, carenza imperdonabile. Esistono anche la versione in Dvd e in Blu Ray.
Daniela Goldoni