Opera, balletto, concerti. Ma anche musica da camera, spettacoli per bambini e ragazzi, incontri e presentazioni. Con 250 spettacoli l’anno e decine di manifestazioni il Teatro alla Scala si conferma un punto di riferimento per cultura musicale e teatrale, capace di rivolgersi a una pluralità di pubblici milanesi, italiani e internazionali.
La nuova Stagione d’Opera si apre con un titolo duro, scabro, che aggredisce lo spettatore e lo stringe in un nodo di violenza e disperazione. Scritta da Šostakovič nel 1934 e ispirata alla celebre novella di Leskov, Una Lady Macbeth del distretto di Mcensk suscitò due anni dopo il debutto l’intervento censorio della Pravda, forse di pugno dello stesso Stalin, trasformandosi in un manifesto non solo della condizione femminile, ma anche della libertà dell’arte di fronte al potere. A cinquant’anni dalla scomparsa del compositore, Riccardo Chailly la porta alla ribalta del 7 dicembre con la regia di Vasily Barkhatov: una proposta che apre in modo insolito e coraggioso una programmazione fatta di grandissimi titoli. Il Maestro Chailly, che conclude alla fine del 2026 il suo mandato come Direttore Musicale ma il cui legame con la Scala inaugurato nel 1978 proseguirà con nuovi progetti oltre l’incarico, si conferma tra i direttori dal repertorio più ricco e denso di curiosità culturale e senso dell’avventura musicale.
Evento cardine per la Stagione e appuntamento irrinunciabile del calendario culturale milanese è il doppio ciclo completo del Ring des Nibelungen diretto da Alexander Soddy e Simone Young, già tutto esaurito in abbonamento. Il viaggio attraverso le quattro Giornate, con un cast di grandissime voci, permetterà di cogliere l’insieme del percorso registico immaginato da David McVicar come recupero delle radici mitiche del racconto e summa di esperienze teatrali diverse.
Nel mese di aprile ricorre il centenario della prima esecuzione assoluta di Turandot, avvenuta alla Scala con la direzione di Arturo Toscanini: l’opera torna in scena diretta da Nicola Luisotti nell’allestimento pensato da Davide Livermore nel 2024 per il centenario della morte del compositore. Un debutto particolarmente atteso è quello di Romeo Castellucci, uno dei maggiori registi europei, che approda alla Scala con Pelléas et Mélisande di Debussy, opera particolarmente adatta alla sua concezione di teatro simbolico e visionario. Dirige Maxime Pascal, brillante protagonista della nuova generazione della direzione d’orchestra francese al suo terzo titolo scaligero.
È alla sua prima volta alla Scala anche Alessandro Talevi, cui è stata affidata la responsabilità di una nuova produzione di Nabucodonosor con il Direttore Musicale Riccardo Chailly sul podio e Anna Netrebko e Luca Salsi nel cast. Myung-Whun Chung torna per la prima volta nella buca scaligera dopo l’annuncio della sua nomina a successore di Chailly come Direttore Musicale con Carmen, un titolo che non ha mai diretto alla Scala e che verrà presentato nel nuovo allestimento di Damiano Michieletto in coproduzione con il Covent Garden e il Teatro Real di Madrid. È francese anche l’ultima nuova produzione della Stagione, Faust di Gounod con il debutto del regista Johannes Erath, la coppia formata da Marina Rebeka e Vittorio Grigolo in palcoscenico e il ritorno in buca dopo dodici anni di uno dei direttori italiani più apprezzati nel mondo, Daniele Rustioni. Le riprese sono invece tutte dedicate a grandi titoli del melodramma italiano: oltre a Turandot, Lucia di Lammermoor diretta da Speranza Scappucci con Rosa Feola protagonista nell’elegante spettacolo di Yannis Kokkos e la storica Traviata firmata da Liliana Cavani con Nadine Sierra diretta da Michele Gamba.
Completa la Stagione la nuova produzione dell’Elisir d’amore per il Progetto Accademia, con altri due importanti debutti, quello del quarantenne Marco Alibrando sul podio e di Maria Mauti alla regia.
La prima Stagione di Balletto disegnata dal nuovo Direttore del Ballo Frédéric Olivieri brilla di novità per la Scala: accanto alle riprese di spettacoli storici come La Bella addormentata (che apre il cartellone) e Don Chisciotte di Nureyev, e Giselle di Yvette Chauviré, il palcoscenico ospita una parata di firme contemporanee e grandi del Novecento. A partire dal nuovissimo trittico che a marzo presenta tre pagine mai viste a Milano: il ritorno di Wayne McGregor, che con Olivieri ha una lunga consuetudine, con Chroma del 2006, uno dei suoi pezzi più rappresentativi; Dov’è la luna di Jean-Christophe Maillot, più riflessivo e intimistico; il dirompente Minus 16 con cui Ohad Naharin porta per la prima volta alla Scala il suo stile assolutamente unico e riconoscibile. Christopher Wheeldon aveva presentato un suo lavoro al Teatro degli Arcimboldi anni fa, ma non è mai comparso nella programmazione del Piermarini: per il 2026 Olivieri ha voluto il suo Alice’s Adventures in Wonderland, ormai un classico di grande attrattiva per il pubblico e grande impegno per la Compagnia. Tutta dedicata a Stravinskij la serata che unisce due pietre miliari della danza di tutti i tempi: Apollo di Balanchine e il debutto scaligero della Sagra di Pina Bausch. L’artista tedesca ha legato il suo nome alla Scala solo una volta, nel 1983, con il suo Tanztheater Wuppertal in Kontakthof: questa prima è dunque un momento importante per la Compagnia. Nella programmazione di danza del 2026 torna anche il Gala Fracci, un omaggio alla grande artista milanese che dopo quattro edizioni di successo e numerose richieste raddoppia in due serate.
La Scala, la cui Orchestra è stata battezzata in forma stabile da Toscanini nel corso di una leggendaria tournée sinfonica, ha nel suo DNA l’attività concertistica, che si articola in ben cinque cicli promossi dal Teatro (la Stagione Sinfonica, le Orchestre ospiti, i Recital di canto, il ciclo dei Grandi pianisti e quello dei Concerti da camera cui si aggiungono i Concerti straordinari) oltre alla Stagione di concerti della Filarmonica della Scala. La Stagione Sinfonica schiera tre Direttori Musicali scaligeri: Riccardo Chailly, in carica fino alla fine del 2026, è presente con due programmi cui si aggiunge come Concerto Straordinario il Requiem di Verdi; apre la Stagione il suo predecessore Daniel Barenboim e prosegue il suo successore Myung-Whun Chung. Di non minor rilievo i ritorni di Esa-Pekka Salonen, protagonista alla Scala di produzioni memorabili, del Direttore Musicale dell’Opera di Roma Michele Mariotti e di Daniele Rustioni, che è presente anche nella Stagione d’Opera con Faust. Lorenzo Viotti dirige la Messe de Sainte-Cécile di Gounod nel Concerto di Natale, mentre le ospitalità includono il Monteverdi Choir con Christophe Rousset, la Filarmonica Ceca con Semyon Bychkov, la Budapest Festival Orchestra con Iván Fischer, la Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks con Sir Simon Rattle. Oltre alla serie di grandi nomi del canto (Juan Diego Flórez, Marina Rebeka, Jakub Józef Orliński, Francesco Meli e Luca Salsi, Benjamin Bernheim) e del pianoforte (Beatrice Rana, Yefim Bronfman, Hélène Grimaud, Arcadi Volodos, Rudolf Buchbinder) è da segnalare il programma sempre più interessante e originale dei concerti da camera della domenica mattina con gli strumentisti dell’Orchestra.
Alle grandi stagioni di opera, balletto e concerti si aggiunge l’attività per bambini e ragazzi che comprende un titolo d’opera, L’elisir d’amore per i bambini, e due cicli di spettacoli in concerto curati da Mario Acampa e dedicati ai più piccoli e ai ragazzi delle scuole secondarie.
Il Teatro alla Scala è sempre più un centro di cultura musicale in senso lato: agli spettacoli si aggiunge un fitto programma di convegni, approfondimenti (un’ora prima di ogni spettacolo d’opera) e presentazioni al Ridotto dei Palchi e al Museo Teatrale. Proprio il Museo, tra i più visitati della città, offre oltre al calendario delle mostre due cicli di incontri dedicati ai libri e ai dischi.
La pluralità di stagioni, proposte e programmi, l’apertura alle collaborazioni con le istituzioni culturali cittadine, la nuova spinta alla presenza internazionale e alle tournée sono gli strumenti con cui la Scala intraprende il cammino verso il 2028, duecentocinquantesimo anniversario della fondazione del Teatro. Con un obiettivo: che tutti i milanesi e gli ospiti della nostra città possano dire di essere stati alla Scala.
Intesa Sanpaolo Sponsor Principale della Stagione del Teatro alla Scala
Il Teatro alla Scala ringrazia per il sostegno all’attività i Fondatori di Diritto:
Stato Italiano, Regione Lombardia, Comune di Milano;
i Fondatori Pubblici Permanenti:
Città metropolitana di Milano, Camera di Commercio Milano Monza Brianza Lodi;
i Fondatori Permanenti: Fondazione Cariplo, Pirelli, Eni, Fininvest, Generali, Enel, Fondazione Banca
del Monte di Lombardia, Mapei, Banco BPM, Telefónica, Tod’s, Allianz, Esselunga, Edison;
i Fondatori Sostenitori: SEA, Intesa Sanpaolo, a2a, BMW, EssilorLuxottica e Giorgio Armani
e i Fondatori Emeriti: Milano per la Scala, Assolombarda.
Comunicato Stampa