Ideato dalla Fondazione La Società dei Concerti e ispirato allo spirito del suo fondatore, Antonio Mormone (1930–2017) – celebre talent scout e promotore di grandi artisti – il Premio Internazionale a lui intitolato si svolge con cadenza quadriennale. Dopo il debutto nel 2021 dedicato al pianoforte, vinto dalla cinese Ying Li, la seconda edizione ha messo al centro il violino, seguendo un percorso profondamente articolato e coerente con l'obiettivo del concorso: non una competizione a eliminazione, ma un'esperienza di crescita artistica continua.
I candidati hanno proposto programmi completi, spaziando dal repertorio classico al contemporaneo, mostrando autonomia e personalità anche nella scelta delle opere.
Il percorso: dalle selezioni alla Scala
Il livello delle tre musiciste è stato altissimo. A distinguersi è stata Hawijch Elders, la cui esecuzione del Concerto n. 1 di Paganini è risultata pressoché impeccabile. Curioso e stimolante l'ascolto di questa pagina virtuosistica incastonata tra due monumenti come il concerto di Sibelius e quello di Brahms.
La leggerezza e il brillante esibizionismo "rossiniano" del brano di Paganini hanno quasi suggerito al pubblico che Sibelius e Brahms dovessero essere ascoltati "con la testa tra le mani" rispetto al mirabolante lavoro di Paganini. Ma non per questo il Concerto di Paganini ne esce sminuito: è una pagina di puro e geniale intrattenimento, che ha permesso alla Elders di mettere in luce tutta la sua sbalorditiva tecnica.
Il Premio del pubblico è andato a Elli Choi, mentre il Premio speciale della "Young Jury", composta da studenti dei licei lombardi, è stato assegnato alla violinista coreana Anna Im.
Un premio che mancava, e che già alla sua seconda edizione si conferma una realtà solida, innovativa e di grande valore, costruita con rigore, passione e grande lavoro.
La Fondazione La Società dei Concerti, la direttrice Enrica Ciccarelli Mormone e tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questo progetto meritano un riconoscimento: e forse quel riconoscimento dovrebbe chiamarsi Ambrogino d'Oro.
Michele Beretta