Continuano gli appuntamenti sinfonici nell’ambito dell’87ª edizione del Festival del Maggio Musicale Fiorentino. Giovedì 8 maggio, alle ore 20, in Sala Mehta, il maestro Michele Mariotti torna a dirigere l’Orchestra e del Coro del Maggio a distanza di quasi 10 anni dal suo ultimo impegno fiorentino. Il maestro del Coro del Maggio è Lorenzo Fratini.
Il concerto si apre con la Sinfonia in sol minore K. 183 di Wolfgang Amadeus Mozart che il genio di Salisburgo compose nell’autunno del 1773. Questa sinfonia è nota anche come la Piccola, per distinguerla dalla Grande K. 550 (nella stessa tonalità): si dice che fu scritta in appena due giorni, anche se è probabile che Mozart attendesse alla composizione di più opere contemporaneamente e questo motiverebbe la distanza di due giorni dalla data con la quale è firmata rispetto alla precedente Sinfonia K. 182. Segue una delle più amate composizioni di Igor Stravinskij, Jeu de cartes: nel 1935, mentre si trovava negli Stati Uniti, Stravinskij ricevette l'invito da Edward Warburg e Lincoln Kirstein per scrivere una partitura per l’American Ballet, da poco formatosi. Il musicista decise di realizzare un balletto sul tema del gioco poiché era sempre stato attirato dal gioco d'azzardo fin dalla sua infanzia e spesso ricordava l’impressione lasciatagli da una vacanza presso una località termale tedesca, dal suo casinò e dai giocatori.
Chiude il concerto il Gloria in sol maggiore per soprano, coro e orchestra di Francis Poulenc. Fu eseguito per la prima volta a Boston gennaio 1961 con la direzione di Charles Münch e solista il soprano Adele Addison, riscuotendo un immediato successo, nonostante Poulenc venne fatto bersaglio di alcune critiche per il suo modo “spregiudicato” di trattare la materia sacra. Sul palco della sala Mehta, nell’esecuzione del Gloria, Emőke Baráth, soprano, al suo debutto sulle scene fiorentine, e Luca Tamani, tenore e artista del Coro del Maggio.