Il passo (per come lo ricordo da decenni — lo si può comunque trovare citato alla lettera in un post di parecchi anni fa) è molto articolato. Dovrebbe essere più o meno così: "auspichiamo che il visitatore s'attenga alle disposizioni del Governo Nazionale intese a prevenire la formazione d'un deplorevole meticciato". Secondo me è più interessante, perché travalicatore dei tempi, l'auspicio ipocrita di un'adesione volontaria a una disposizione cogente ma di fatto inapplicabile, che non il buffo e datatissimo razzismo, contraddetto persino da una certa canzonetta rimasta beatamente in voga ben oltre la Seconda guerra mondiale.Giulio Santini ha scritto: ↑19 ago 2019 12:03Notevoli i richiami alle prescrizioni contro un "deplorevole meticciato" (cito a memoria)...
Più sottile trovo una notazione analoga, che qui dove sono devo citare anch'essa a memoria, contenuta nell'introduzione a uno dei volumi aggiunti, con identica veste editoriale, alla Guida d'Italia, quello sull'Albania uscito nel '40 (seguiranno a ritmo serrato Grecia, Dalmazia e persino Tunisia — la Corsica risale addirittura alla fine degli anni Venti): dopo avere osservato che il visitatore dell'interno dovrà necessariamente ricorrere all'ospitalità privata, si raccomanda (a scopo, trasparente, d'incolumità personale) il contegno più discreto possibile nei confronti delle donne di casa dell'ospite: se ne dice, più o meno, "non solo non sarà nemmeno pensabile di rivolgere loro la parola, ma sarà meglio astenersi dal guardarle mai"...
Pensavo proprio pochi giorni fa a queste "istruzioni" e, ne avessi avuto il tempo, era mia intenzione citarle come esemplari e preveggenti nel thread sulle avventure di Domingo.
P.S. A latere, trovo importantissima, sempre del TCI, la Guida gastronomica d'Italia, uscita mi pare nel 1930. Una conferma a mio parere più decisiva dell'assunto iniziale di Giulio Santini si ha confrontando nella parte riguardante il bacino dell'Isonzo il secondo volume Tre Venezie della prima edizione della Guida, uscito a ridosso della pace di Versailles e comunque prima del trattato di Rapallo, con il successivo Venezia Giulia, edito nel '34 ancora come TCI e ristampato intono al '38 con le modifiche a CTI.