Auguriamoci di invecchiare come lui: va per i 96 anni ed è reduce da un’operazione al femore, ciononostante ispira levità, limpidezza e tanti sorrisi in orchestra e pubblico.
Maestro di finezza in Schubert, maestro di dosaggio delle dinamiche in Bruckner.
Blomstedt a Santa Cecilia
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Re: Blomstedt a Santa Cecilia
Marco io ci sono sabato (stasera ai Mille-Mahler Chailly, notevolissima), treni e alluvione permettendo. Ci torni?
Chiamami che si esce a cena
Va be' non sara' ortodosso in un forum ma sto cenando dopo Chailly e non ho ancora visto se hai risposto al messaggio. Ah ah ah
marco vizzardelli
Chiamami che si esce a cena
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marco vizzardelli
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Re: Blomstedt a Santa Cecilia
Stasera e domani sarò alla Scala, leggeremo le rispettive impressioni.
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Re: Blomstedt a Santa Cecilia
Non ricordo un concerto di un novantacinquenne. È impossibile non tenerne conto, e questo rischia di condizionare l’ascolto. Ma se ieri chiudevi gli occhi concentrandoti sul suono il dato perdeva di consistenza. Perché la prima percezione era quella di un modo di fare musica del tutto esente da qualunque forma di senilità (mettendo a confronto, che so, con l’ultimo Böhm, anche solo discografico).
Il tempo misurato nei molti decenni gioca piuttosto, in un caso inusuale come questo, nel senso di una intimità dell’esecutore con la pagina scritta tale da consentire una visione ‘dall’interno’ e una familiarità che generano – escluso qualunque accenno di routine, o di già udito – una linearità discorsiva assoluta, una coerenza quasi ‘naturale’, come se quella sinfonia – la quarta di Bruckner – non potesse essere eseguita se non in quel modo. E naturalmente non è vero.
Ma la visione di Blomstedt si impone con una evidenza impressionante. Nel segno della trasparenza e dell’equilibrio, come è stato accennato; di una condotta antiretorica che restituisce, così mi è parso, un Bruckner rasserenato e fiducioso, per dir così.
La perfezione esecutiva è stata tutta funzionale al raggiungimento – che pareva privo di ostacoli – di un risultato espressivo nettissimo. E molto commovente.
Igor Mineo
Il tempo misurato nei molti decenni gioca piuttosto, in un caso inusuale come questo, nel senso di una intimità dell’esecutore con la pagina scritta tale da consentire una visione ‘dall’interno’ e una familiarità che generano – escluso qualunque accenno di routine, o di già udito – una linearità discorsiva assoluta, una coerenza quasi ‘naturale’, come se quella sinfonia – la quarta di Bruckner – non potesse essere eseguita se non in quel modo. E naturalmente non è vero.
Ma la visione di Blomstedt si impone con una evidenza impressionante. Nel segno della trasparenza e dell’equilibrio, come è stato accennato; di una condotta antiretorica che restituisce, così mi è parso, un Bruckner rasserenato e fiducioso, per dir così.
La perfezione esecutiva è stata tutta funzionale al raggiungimento – che pareva privo di ostacoli – di un risultato espressivo nettissimo. E molto commovente.
Igor Mineo
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Re: Blomstedt a Santa Cecilia
io alla Scala ieri e stasera. Notevolissimo. Anche su Mahler ci scambieremo impressioni
marco vizzardelli
marco vizzardelli
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Re: Blomstedt a Santa Cecilia
A caldo sulla replica di stasera. Un passo avanti miracoloso rispetto all’esito già altissimo di ieri.
Nel secondo movimento, nella parte centrale dello scherzo, nella breve sezione del primo (con lungo assolo di viole su tappeto di pizzicato di tutti gli altri archi) che introduce la ripresa del tema principale; in questi momenti soprattutto, il tessuto cameristico del discorso, componente decisiva di questa sinfonia, è risultato di una chiarezza e di una rifinitura, appunto, miracolose. Integrato con equilibrio infallibile nella serie delle grandi perorazioni (mai, davvero mai, a rischio di retorica) ha generato l’effetto di rendere nitida – come raramente accade – l’architettura della grande cattedrale bruckneriana. Rispetto a ieri l’equilibrio è stato ancora più tornito, anche grazie al fatto che, alla perfezione assoluta degli archi e dei legni, si è aggiunta una prestazione degli ottoni, e dei corni in particolare, all’altezza delle altre sezioni; mentre ieri, pur senza errori, si avvertiva ogni tanto una certa prudenza, e qualche piccola incertezza. Stasera no, tutti hanno suonato spavaldamente, e perfettamente.
Pubblico meno numeroso di ieri (mezza sala vuota): ma quelli che c’erano hanno capito bene, e da loro (tutti in piedi alla terza chiamata) è arrivata una ovazione ripetuta. Un successo così non è stato tributato a nessuno, quest’anno.
Il giusto omaggio a una leggenda vivente.
Igor Mineo
Nel secondo movimento, nella parte centrale dello scherzo, nella breve sezione del primo (con lungo assolo di viole su tappeto di pizzicato di tutti gli altri archi) che introduce la ripresa del tema principale; in questi momenti soprattutto, il tessuto cameristico del discorso, componente decisiva di questa sinfonia, è risultato di una chiarezza e di una rifinitura, appunto, miracolose. Integrato con equilibrio infallibile nella serie delle grandi perorazioni (mai, davvero mai, a rischio di retorica) ha generato l’effetto di rendere nitida – come raramente accade – l’architettura della grande cattedrale bruckneriana. Rispetto a ieri l’equilibrio è stato ancora più tornito, anche grazie al fatto che, alla perfezione assoluta degli archi e dei legni, si è aggiunta una prestazione degli ottoni, e dei corni in particolare, all’altezza delle altre sezioni; mentre ieri, pur senza errori, si avvertiva ogni tanto una certa prudenza, e qualche piccola incertezza. Stasera no, tutti hanno suonato spavaldamente, e perfettamente.
Pubblico meno numeroso di ieri (mezza sala vuota): ma quelli che c’erano hanno capito bene, e da loro (tutti in piedi alla terza chiamata) è arrivata una ovazione ripetuta. Un successo così non è stato tributato a nessuno, quest’anno.
Il giusto omaggio a una leggenda vivente.
Igor Mineo
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Re: Blomstedt a Santa Cecilia
E ai dirigenti dell'istituzione il compito di capire e se possibile rimediare ai perche' dell'abbandono di programmi splendidi ed esecutori di statura eccelsa, da parte del pubblico
Va fatto. Capire e provvedere: lo merita la qualita' mondiale dell'orchestra
marco vizzardelli
Va fatto. Capire e provvedere: lo merita la qualita' mondiale dell'orchestra
marco vizzardelli
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Re: Blomstedt a Santa Cecilia
Sottoscrivo.
Come accennato in altro post, le due cose - sala semipiena, o peggio, e qualità alta - sono compatibili fino a una certa soglia. Poi qualcosa rischia di rompersi. Onore a un'orchestra che non batte ciglio e procede per la propria strada (rifacendosi nelle tournées).
Come accennato in altro post, le due cose - sala semipiena, o peggio, e qualità alta - sono compatibili fino a una certa soglia. Poi qualcosa rischia di rompersi. Onore a un'orchestra che non batte ciglio e procede per la propria strada (rifacendosi nelle tournées).