Czech Philarmonia, Bychkov, 6 Mahler
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Czech Philarmonia, Bychkov, 6 Mahler
Qui di enorme c'e' la civiltà di un suono, quello della storica e magnifica Filarmonica Ceca, completamente preservato tale quale era - da quanto i nostri mezzi di ascolto ci hanno consegnato - nel tempo di Talic o del grandissimo Ancerl. Bychkov preserva totalmente, mettendoci il suo temperamento di sempre. Non molto altro, purtroppo, stasera.
Se poi questa Sesta così monolitica a gesto costantemente concitato sia tutto Mahler non so. Mahler e' talmente enorme, e scusate la non finezza del dire ma si adegua all'ascolto. A Santa Cecilia 'ho appena vissuto Mahler "tutto". Qui, una monolitica parte. Qui, l'evento e' solo la civiltà di un suono, quello dell'orchestra. Su quello non ci piove. Loro, l'orchestra, esprimono una identità propria e riconoscibile ed originale quindi preziosa. La grande Europa nelle singole differenze fra Paesi. Un concetto che la stessa Europa tende ad eludere, quando arrivano puerili provvedimenti global sul sesso delle rane o sulle marmellate che dovrebbero essere uguali in tutto il Continente. Emerite fregnacce di governanti ignoranti la Storia, fatta di differenze prolifiche, di questo Continente.
La Filarmonica Ceca esprime la sua unicità di suono. Bello, brutto? Non importa; sa di campi e di pietre, è sempre stato così, e va benissimo. Un filo meno bene va che il direttore li faccia evocare una grande Europa autobombardantesi sul pubblico accumulando masse sonore dimostrative.
Non una inaudita epifania di poesia, come appena avvenuto a Roma con Sokhiev e Santa Cecilia.
Infatti, buon successo di ammirazione e stima dovute alla storica orchestra. Giusto così, per loro che lo meritano, ne' più ne' meno. Ma non di più. Ho i timpani tendenzialmente un po' otturati e stanchi dal bombardamento. Prova ne sia: sono tali le continue bombardate di altri timpani, quelli dell'orchestra, ai miei dentro le mie orecchie, che i colpi di martello, pur se lo strumento e' vistosissimo, se non lo guardi passano come se niente fosse in mezzo al bombardamento generale. E così, secondo me, non va benissimo. Mahler ha previsto una cosa poeticamente/musicalmente inaudita, ma se e' sommersa in un magma frastuono di un'ora e mezza, l'efficacia si perde.
Abbado, Gatti, Chailly, per restare solo a Milano: altri interpreti altro pensiero altro spirito della Sesta di Mahler: tutti e tre, ciascuno del suo, rispetto al menhir di Obelix schiacciatoci addosso da Bychkov. Mi sento appiattito sotto un menhir.
Ecco. Bychkov sta alla Czech Philarmonic come Obelix al suo menhir. Lo ama, forse troppo, sicche' lo usa per schiacciare noi come i Romani o come sardine. L'idea interpretativa entrata nel mio spirito e' stata a più o meno questa. Un po' povera.
marco vizzardelli
Se poi questa Sesta così monolitica a gesto costantemente concitato sia tutto Mahler non so. Mahler e' talmente enorme, e scusate la non finezza del dire ma si adegua all'ascolto. A Santa Cecilia 'ho appena vissuto Mahler "tutto". Qui, una monolitica parte. Qui, l'evento e' solo la civiltà di un suono, quello dell'orchestra. Su quello non ci piove. Loro, l'orchestra, esprimono una identità propria e riconoscibile ed originale quindi preziosa. La grande Europa nelle singole differenze fra Paesi. Un concetto che la stessa Europa tende ad eludere, quando arrivano puerili provvedimenti global sul sesso delle rane o sulle marmellate che dovrebbero essere uguali in tutto il Continente. Emerite fregnacce di governanti ignoranti la Storia, fatta di differenze prolifiche, di questo Continente.
La Filarmonica Ceca esprime la sua unicità di suono. Bello, brutto? Non importa; sa di campi e di pietre, è sempre stato così, e va benissimo. Un filo meno bene va che il direttore li faccia evocare una grande Europa autobombardantesi sul pubblico accumulando masse sonore dimostrative.
Non una inaudita epifania di poesia, come appena avvenuto a Roma con Sokhiev e Santa Cecilia.
Infatti, buon successo di ammirazione e stima dovute alla storica orchestra. Giusto così, per loro che lo meritano, ne' più ne' meno. Ma non di più. Ho i timpani tendenzialmente un po' otturati e stanchi dal bombardamento. Prova ne sia: sono tali le continue bombardate di altri timpani, quelli dell'orchestra, ai miei dentro le mie orecchie, che i colpi di martello, pur se lo strumento e' vistosissimo, se non lo guardi passano come se niente fosse in mezzo al bombardamento generale. E così, secondo me, non va benissimo. Mahler ha previsto una cosa poeticamente/musicalmente inaudita, ma se e' sommersa in un magma frastuono di un'ora e mezza, l'efficacia si perde.
Abbado, Gatti, Chailly, per restare solo a Milano: altri interpreti altro pensiero altro spirito della Sesta di Mahler: tutti e tre, ciascuno del suo, rispetto al menhir di Obelix schiacciatoci addosso da Bychkov. Mi sento appiattito sotto un menhir.
Ecco. Bychkov sta alla Czech Philarmonic come Obelix al suo menhir. Lo ama, forse troppo, sicche' lo usa per schiacciare noi come i Romani o come sardine. L'idea interpretativa entrata nel mio spirito e' stata a più o meno questa. Un po' povera.
marco vizzardelli
Ultima modifica di daphnis il 04 apr 2023 12:06, modificato 36 volte in totale.
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Re: Czech Philarmonia, Bychkov, 6 Mahler
Suono splendido, con archi legni e ottoni fusi in una pasta brunita e marezzata. Favolosa il primo oboe, bravissimo il primo timpano, tra gli archi palma d’oro alla spalla dei secondi vìolini.
Bychkov butta via per superficialità il primo movimento, nei successivi rientra in carreggiata eccellendo nelle strette veloci e agitate.
Emozioni poche, tranne a sprazzi nel quarto movimento. Un Mahler non sufficientemente profondo, inquieto e mobile a mio gusto.
Bychkov butta via per superficialità il primo movimento, nei successivi rientra in carreggiata eccellendo nelle strette veloci e agitate.
Emozioni poche, tranne a sprazzi nel quarto movimento. Un Mahler non sufficientemente profondo, inquieto e mobile a mio gusto.
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Re: Czech Philarmonia, Bychkov, 6 Mahler
Marco, arrivavamo entrambi dallo sconvolgente Mahler tutto sfumature di Sokhiev proprio la sera prima.....altra profondità, altra poesia.
marco vizzardelli
Poi per carità, stamattina leggo pareri entusiasti di una parte della critica (Colombo sul suo blog). Non pretendo di aver la verità in mano. Personalmente ho riconosciuto e amato, senza dubbio, la intatta storica civiltà di suono della Filarmonica ceca. Non molto la lettura mahleriana di Bychkov in se stessa
Per ascoltare il Mahler, e non solo, di Sokhiev, se facesse un concerto sulla luna, prenoterei un posto sulla prima astronave. Per Bychkov, no.
marco vizzardelli
Poi per carità, stamattina leggo pareri entusiasti di una parte della critica (Colombo sul suo blog). Non pretendo di aver la verità in mano. Personalmente ho riconosciuto e amato, senza dubbio, la intatta storica civiltà di suono della Filarmonica ceca. Non molto la lettura mahleriana di Bychkov in se stessa
Per ascoltare il Mahler, e non solo, di Sokhiev, se facesse un concerto sulla luna, prenoterei un posto sulla prima astronave. Per Bychkov, no.
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Re: Czech Philarmonia, Bychkov, 6 Mahler
Su Bychkov ho avuto esattamente le stesse impressioni in un concerto di qualche mese fa con i Berliner Philharmoniker nel quale ha diretto la 4a di Mahler. Non posso dire che sia un direttore che mi emoziona.
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Re: Czech Philarmonia, Bychkov, 6 Mahler
La Sesta di Mahler e' passata alla Scala con i tre milanesi
Claudio Abbado (negli anni giovanili più che l'ultima volta, che fu più che altro una festa di ritorno, le sue somme Seste le aveva dirette prima in tutta una vita, nel mondo)
Riccardo Chailly, da sempre, fin dalla Rai Milano (se non ricordo male, ero ragazzo, ma fu straordinaria)
Daniele Gatti, idem un suo cavallo di battaglia da sempre, fin da Bologna.
e tutti e tre, ciascuno con il suo stile sono approdati ad un livello di profondità di lettura che il pur ottimo direttore Bychkov non ha sfiorato.
Poi, se vogliamo esprimere tutta l'ammirazione per il suono storico della Filarmonica Ceca, e' giusto ma e' un altro conto. L'orchestra.
Ma la lettura di Bychkov non e' neppure avvicinabile a quelle di quei tre (senza parlare di Bernstein, Haitink....altri pianeti).
C'e' questa reazione emotiva ogni volta che arriva un'orchestra straniera. Ragazzi, Santa Cecilia con Sokhiev ha fatto un Mahler da sogno!!!! Lo fa da anni con Gatti. L' ultimo Titano Chailly Scala era idem da sogno!
E ancora: Ivan Fischer Budapest fanno un Mahler dell'altro mondo!!
Non mi sento di andare in orgasmo per Semyon Bychkov. Applaudo educatamente, poi passo ad altro.
marco vizzardelli
Claudio Abbado (negli anni giovanili più che l'ultima volta, che fu più che altro una festa di ritorno, le sue somme Seste le aveva dirette prima in tutta una vita, nel mondo)
Riccardo Chailly, da sempre, fin dalla Rai Milano (se non ricordo male, ero ragazzo, ma fu straordinaria)
Daniele Gatti, idem un suo cavallo di battaglia da sempre, fin da Bologna.
e tutti e tre, ciascuno con il suo stile sono approdati ad un livello di profondità di lettura che il pur ottimo direttore Bychkov non ha sfiorato.
Poi, se vogliamo esprimere tutta l'ammirazione per il suono storico della Filarmonica Ceca, e' giusto ma e' un altro conto. L'orchestra.
Ma la lettura di Bychkov non e' neppure avvicinabile a quelle di quei tre (senza parlare di Bernstein, Haitink....altri pianeti).
C'e' questa reazione emotiva ogni volta che arriva un'orchestra straniera. Ragazzi, Santa Cecilia con Sokhiev ha fatto un Mahler da sogno!!!! Lo fa da anni con Gatti. L' ultimo Titano Chailly Scala era idem da sogno!
E ancora: Ivan Fischer Budapest fanno un Mahler dell'altro mondo!!
Non mi sento di andare in orgasmo per Semyon Bychkov. Applaudo educatamente, poi passo ad altro.
marco vizzardelli
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Re: Czech Philarmonia, Bychkov, 6 Mahler
Ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah, fraaaa sei un genio del male!!!!
marco vizzardelli
Come hai fatto a trovare 'sta roba?
Se non ricordo male l'incarico alla Malaysian finì con un mezzo macello. In seguitò approdò alla Verdi, per la nostra gioia....
Wikipedia narra; "Fuori dall'Europa Flor è stato direttore ospite principale dell'Orchestra sinfonica di Dallas dal 1999 al 2008.Dal 2008 al 2014 è stato direttore musicale dell'Orchestra Filarmonica della Malaysia. Durante il suo mandato ha supervisionato il controverso licenziamento di nove musicisti chiave dell'orchestra, che culminò in una chiamata della Federazione internazionale dei musicisti per un boicottaggio internazionale contro le audizioni organizzate dall'orchestra."
Dopo questo guaio parve che l'orchestra si disintegrasse. Leggo invece che è viva, se non vegeta, e che proprio nel 2023 festeggia i 25 anni dalla fondazione, con un programmone "di tutto un po'", di stampo più o meno cross-over, affidato a bacchette di origine più che altro asiatica. Attuale direttore stabile è Gerard Salonga.
marco vizzardelli
Come hai fatto a trovare 'sta roba?
Se non ricordo male l'incarico alla Malaysian finì con un mezzo macello. In seguitò approdò alla Verdi, per la nostra gioia....
Wikipedia narra; "Fuori dall'Europa Flor è stato direttore ospite principale dell'Orchestra sinfonica di Dallas dal 1999 al 2008.Dal 2008 al 2014 è stato direttore musicale dell'Orchestra Filarmonica della Malaysia. Durante il suo mandato ha supervisionato il controverso licenziamento di nove musicisti chiave dell'orchestra, che culminò in una chiamata della Federazione internazionale dei musicisti per un boicottaggio internazionale contro le audizioni organizzate dall'orchestra."
Dopo questo guaio parve che l'orchestra si disintegrasse. Leggo invece che è viva, se non vegeta, e che proprio nel 2023 festeggia i 25 anni dalla fondazione, con un programmone "di tutto un po'", di stampo più o meno cross-over, affidato a bacchette di origine più che altro asiatica. Attuale direttore stabile è Gerard Salonga.
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Re: Czech Philarmonia, Bychkov, 6 Mahler
conservo gelosamente tutte le incisioni del Sommo Maestro, secondo solo a F.Chaslin.
Seguo Flor da anni, dopo un debutto folgorante che fece con la Filarmonica della Scala in sostituzione di chi non ricordo (forse Muti?) attorno al 2005 con una Sinfonia, la Grande di Shubert, che subì uno strupro per il quale i discendenti del Compositore sono ancora oggi in causa.
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Re: Czech Philarmonia, Bychkov, 6 Mahler
marco vizzardelli
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Re: Czech Philarmonia, Bychkov, 6 Mahler
Anche il Corriere da voto altissimo. Non mi stupisce.Bychkov e' il più tipico direttore "da critica", d' establishment si potrebbe dire. Il pubblico in sala e' stato tiepido Ad una Sesta di Mahler? Dovrebbe venir giù il teatro, perfino alla Filarmonica
Sono due visioni del mondo
Io.mi sento inesorabilmente "pubblico". Non mi sento "apparato".
Trovo Bychkov un n buon direttore ma assolutamente "d'apparato" .Ti mette li con gesto istituzionale la sua cosa istituzionalmente ben fatta. Quei direttori che io reputo "i miei" entrano nella musica in maniera diversa
Il Mahler di Sokhiev, il Prokofiev di Gatti a Santa Cecilia, il Richard Strauss di Ivan Fischer Budapest avevano il crisma dell'unicità. Il Mahler di Bychkov quello dell' "istituzione". Mi sento più vicino agli altri tre.
marco vizzardelli
Sono due visioni del mondo
Io.mi sento inesorabilmente "pubblico". Non mi sento "apparato".
Trovo Bychkov un n buon direttore ma assolutamente "d'apparato" .Ti mette li con gesto istituzionale la sua cosa istituzionalmente ben fatta. Quei direttori che io reputo "i miei" entrano nella musica in maniera diversa
Il Mahler di Sokhiev, il Prokofiev di Gatti a Santa Cecilia, il Richard Strauss di Ivan Fischer Budapest avevano il crisma dell'unicità. Il Mahler di Bychkov quello dell' "istituzione". Mi sento più vicino agli altri tre.
marco vizzardelli