Lorenzo Viotti, debutto alla Tonhalle, Vienna e il mito del valzer

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daphnis
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Lorenzo Viotti, debutto alla Tonhalle, Vienna e il mito del valzer

Messaggio da daphnis » 28 apr 2022 18:34

Si e' presentato sul podio ha acceso un microfono girandosi verso il pubblico e "buonasera, che bello essere qui con voi in questa splendida sala!". Ed e' il minimo che si possa dire della storica Tonhalle di Zurigo. Lorenzo Viotti, al suo debutto con questa orchestra, ha presentato in due minuti il meraviglioso, agile e poetico programma breve, gia' pensato per Santa Cecilia ed eseguito solo in parte per l'assenza di Veronika Eberle dal concerto per violino di Korngold. A Zurigo mercoledi giovedi e vënerdi la Eberle e' in campo. "Facciamo un bellissimo programma che celebra Vienna e il valzer - ha spiegato Viotti in tedesco - ma in maniera particolare. Passiamo da Korngold, il momento di una certa Vienna, alla prima Suite dal Cavaliere della Rosa, che vi fa vivere la bellezza e la positività del valzer, a La Valse di Ravel che prima celebra poi distrugge il valzer viennese, vi fa sentire qualcosa di bello che diventa volutamente brutto e spaventoso". E con la solista (gratificata al suo ingresso da signorilissimo baciamano di Viotti che l' ha accolta applaudendola insieme al pubblico) precisa in Korngold (ma il direttore con un quid in più di colori e sensualita' rispetto alla pur brava violinista nel passaggio dalla viennesita decadente dei primi movimenti allo humour del finale) Lorenzo Viotti ha voluttuosamente eseguito il tutto in un vortice di colori e sensualita', e musica portata fino all'orlo dell'abisso del rubato e del colore, che una volta di piu', dopo Thais formidabile alla Scala, delinea in Viotti l'erede spirituale e musicale di Georges Pretre, nella volutta' di questo repertorio.
Rispetto alla pure fantastica esecuzione romana, 1 a 1 fra le orchestre di Santa Cecilia e Tonhalle. Gli svizzeri, più mitteleuropei, sono stati favolosi e più immersi, nel fraseggio e nei colori della suite del capolavoro di Richard Strauss: totalmente idiomatico nell'adesione di Viotti, che infatti ad Amsterdam ha in programma l' intera opera nella primavera 2023, imperdibile! Più novecentesca e ravelianamente paradossale la nostra magnifica Santa Cecilia ne La Valse. Ma sono sfumature. A Zurigo, сome a Roma, l'essenziale e' stato il talento strabordante del trentaduenne direttore. Il pubblico (davamo qualche occhiata) qui ha una partecipazione anche fisica, durante e dopo (tanti ragazzi e ragazze, come sempre con Viotti). E continua a piacerci la chiara volonta' di sorridente comunicativa , che fa benissimo alla musica. Esigente in prova ma...con quel modo di far musica. Ce lo ha fatto notare, all'uscita artisti, anche un membro italiano dell'orchestra. "Ha un modo di vivere la musica che fa bene anche a noi, ci da' una 'scossa' che fa bene"..Direttori "col muso", solenni rituali impenetrabili? Anche basta, nel 2022. Bravo Lorenzo.

marco vizzardelli



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