Con la Filarmonica della Scala, nella serata per la Croce Rossa, Michele Mariotti ha fatto una cosa bellissima: ha letto la Quarta sinfonia in mi minore di Brahms come se si fosse messo davanti ad un camino, nel tepore nell'intimita' nella tenerezza nella poesia, a chiacchierare di musica con Johannes Brahms, da amici intimi.
Una lettura mai ascoltata, che avra' sorpreso gli accademici ma che ha commosso fino alle lacrime chi vive Brahms (io, adoratore) nella divina commistine - che lo rende unico - fra la struttura bachiana e quell'impagabile nota individuale, di infinita tenerezza, che lo rende, appunto, unico nell''800 ed in tutta la musica. Brahmsiani si nasce e si e', e' il "mio" compositore, e il meraviglioso Michele mi ha commosso. Ci sono letture "accademicamente" perfette (in tempi relativamente recenti Thielemann alla Scala ne fece una pittura) ma questa e' stata unica, nel dialogo, con Brahms, di una straordinaria personalita artistica e umana, quale l'insostituibile Michele Mariotti e'.
E, aggiungo, mirabile il rapporto d'affetti - come in Guglielmo Tell - immediatamente reinstaurato con la Filarmonica della Scala (pur in organico un po' misto, fra volti antichi e contemporanei). Brahms in comunione d'affetti, molto piu' e molto meglio che accademia. Fin da quell'inizio, Mariotti lo aveva preannunciato nella bella intervista rilasciata al Corriere "un discorso gia' iniziato che prosegue" e lo esegue proprio cosi', tant'e' vero che' al ritorno del tema iniziale prolunga la frase con infinita poesia. Il secondo movimento e' quel che vi dicevo, Johannes e Michele si parlano sottovoce davanti al fuoco acceso. Lo Scherzo un tripudio nella luce del triangolo. La Passacaglia/ciaccona inizia come un rumore sordo e chiude quasi spietata, la forma bachiana che reclama e l'individuo in lotta. Che meraviglia brahmsiana ed individuale!!
Con Federico Colli, nel concerto di Schumann, un assieme direttore/solista tutto a mezze tinte, nel perlage unico del nostro sommo e massimo pianista della generazione oggi trenta/trentacinquenne, maestro di eleganza e virtuosismo poetico, che nel bis porta in cielo la prima sonata di Scarlatti, perle in musica, del quale Colli, scomparsa la grande Maria Tipo, e' oggi, nel mondo, il profeta e l'interprete.
Alla fine, orchestra e pubblico in ulteriore comunione d'affetti con Mariotti. Varrebbe una prossima elezione, che auspico.
marco vizzardelli
Con Michele Mariotti e Filarmonica Scala la Quarta di Brahms e' poesia, Colli in Schumann e un perfetto Scarlatti
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Re: Con Michele Mariotti e Filarmonica Scala la Quarta di Brahms e' poesia, Colli in Schumann e un perfetto Scarlatti
Anche io estasiato dalla Quarta di Mariotti.
La porto nel cuore perché era in programma al mio primo concerto sinfonico alla Scala, ma l'altra sera è stata davvero un'esecuzione emozionante e trascinante, fin dalle prime note: le riprese del tema principale, anticipate da una sorta di esitazione prolungata... anche il silenzio è musica!
Orchestra e direttore in grande sintonia: uno spettacolo anche da vedere, oltre che da ascoltare.
Grandissima serata!
Dopo un Brahms così, passa un po' in secondo piano il concerto di Schumann, pur eseguito molto bene da Colli.
Piccola nota a margine: forse il Teatro farebbe bene (soprattutto in serata come questa, in cui il pubblico è meno avvezzo alle sale da concerto), a mandare una comunicazione audio appena prima di ciascuna delle due parti per ricordare che l'applauso va riservato solo alla fine della sinfonia / concerto.
La porto nel cuore perché era in programma al mio primo concerto sinfonico alla Scala, ma l'altra sera è stata davvero un'esecuzione emozionante e trascinante, fin dalle prime note: le riprese del tema principale, anticipate da una sorta di esitazione prolungata... anche il silenzio è musica!
Orchestra e direttore in grande sintonia: uno spettacolo anche da vedere, oltre che da ascoltare.
Grandissima serata!
Dopo un Brahms così, passa un po' in secondo piano il concerto di Schumann, pur eseguito molto bene da Colli.
Piccola nota a margine: forse il Teatro farebbe bene (soprattutto in serata come questa, in cui il pubblico è meno avvezzo alle sale da concerto), a mandare una comunicazione audio appena prima di ciascuna delle due parti per ricordare che l'applauso va riservato solo alla fine della sinfonia / concerto.