Due società, due serate consecutive, due grandi pianisti: 4 febbraio Trifonov (Soc. del Quartetto), 5 febbraio Volodos (Soc. dei Concerti).
Trifonov era molto atteso, considerati i forfait dei due anni passati. Sold out. Programma variegato: Cajkovskij (sonata in do diesis min. op. 80), Chopin (6 valzer), Barber (sonata in mi bem. min. op. 26), ancora Cajkovskij (suite dal balletto La bella addormentata, arr. Pletnev). La scelta di Barber è curiosa, ma non tanto se si pensa che Trifonov ha appena editato una My american story, occhieggiando agli USA. Anche Sokolov a maggio eseguirà brani di Bird, compositore elisabettiano, anche qui mirando al mondo anglosassone. Gli avamposti culturali russi vengono spediti a occidente, con uno sguardo all'Atlantico, vecchie strategie di ammiccamento culturale post-sovietico... Ma è un'altra storia.
Pochi hanno visto che prima di iniziare il giovane pianista (perché, dai, è ancora giovane) ha fissato la tastiera con due occhi diabolici, sgranati e fissi. I capelli lunghi coprivano lo sguardo. Durante il concerto ha guardato la testiera con quei due occhi luciferini, un misto di sconvolto e prepotente. Questa è stata un po' la cifra della serata. Trifonov non ha più quindici anni, età in cui si è fatto conoscere in Italia al grande pubblico. Ha una maturità impensabile ai tempi. Grande interpretazione di Cajkovskij nella bellissima sonata, dove il demone è stato spesso messo a tacere da una personalità riflessiva e attenta ai dettagli. Pedale perfetto. Meno belli i valzer e La bella addormentata. Tanto Trivonof, poco Chopin, come ha detto qualche abbonato uscendo.
Volodos. I 6 momenti musicali e la D959 di Schubert. Due leader schubertiani nella trascrizione di Listz per pianoforte solo. I miei vicini di posto (pianisti emiliani, credo venuti apposta per ascoltarlo) erano entusiasti già dopo l'interpretazione dei Moments musicaux. Mah. Non mi sono sembrati una grande lettura. Lento, estremamente lento. Intimistico, troppo intimistico. Forse per via del buio (luci solo sul palco, quasi come l'ultimo Richter, ma Volodos ha la metà dei suoi anni!), ma mi stavo addormentando. Listz passato inosservato. Intervallo. E poi la D959. Quante volte l'abbiamo ascoltata? Dal vivo, su supporto... Devo ammettere che questa di Volodos è una delle letture più convincenti. Ampiezza di suono, esattezza dei tempi, estremo controllo, agilità incredibili, con la mano sinistra ha estratto dallo strumento sonorità rare. Mentre continuava a suonare, i bassi vibravano ancora, emettendo le armoniche successive, che facevano da sfondo alla parte principale. Era come un concerto a tre mani. Questi sono professionisti non solo dell'interpretazione pianistica, ma anche dell'acustica! Non dimentichiamo che Volodos, come Sokolov, è uno di quelli che fino a poco prima di iniziare il concerto, prova lo strumento dedicando un'enorme quantità di tempo all'emissione delle sonorità, con l'accordatore al fianco. La sala non era piena, ma alla fine del concerto il tributo incontenibile di tutti sembrava che la facesse esplodere.
Due grandi pianisti russi, uno eccelso. Fortunato l'altro, che ha suonato la sera prima: grandi alberi gettano grandi ombre.
Conservatorio di Milano: Trifonov e Volodos
-
- Messaggi: 4399
- Iscritto il: 17 mag 2014 11:01
Re: Conservatorio di Milano: Trifonov e Volodos
Tanto meraviglioso Trifonov e sconvolgenti i 6 valzer di Chopin, che ho ascoltato la sera dopo a Roma, eseguiti come una sinfonia o meglio poema di valzer, uno proporzionato sull'altro in sbrigliata ma lucidissima fantasia agogica. Dalla sconvolgente esecuzione del Valse-minute in poi, impalpabile nel tema sgranato quanto cantabile nel "trio", mi si sono velati gli occhi di lacrime.
Un classico di certi milanesi miei concittadini esigere, ritenendo di conoscere "il vero Chopin" (boh chi mai sara' ? Rubinstein, Pollini, Cherkassky, Benedetti Michelangeli, Ciani, Magaloff, Horowitz, Argerich, Zimerman, Trifonov? No: tutti!!!), di ascoltare sempre le stesse cose allo stesso modo: una forma di insicurezza e disincanto che tende a far muro. Grazie al cielo i Poeti come Trifonov son fatti per sconvolgerci e spiazzarci.
Barber strepitoso in se' e nell'esecuzione. Idem la sonata di Ciaikovsky. La Bella Addormentata di nuovo spiazzante, ma coerentissima, la direi "gotica": veniva alla mente (quei gatti inquietantissimi!) che il grande Walt Disney ne fece il suo film appunto piu' gotico in disegno e colori, non certo una favoletta per bimbi, a partire dalla memorabile immagine di Malefica, divenuta un simbolo e magistralmente ripresa in seguito da Angelina Jolie. Il clima creato da Trifonov, fra profonde inquietudini e sorrisi, era questo. Il trascrittore Pletnev forse la eseguirebbe diversamente ma i grandi artisti esistono per questo: smuovere le anime.
Credo sia sempre bene ascoltare i grandi artisti non sulla base di propri schemi precostituti ma lasciandosi spiazzare e questo e' uno del motivi che rendono Danil Trifonov, oggi, l'insostituibile ed unico Poeta della tastiera che e'. A Roma, all'Auditorium, pubblico foltissimo in religioso silenzio, grandiosa ovazione finale, due bis (uno non ho ricostruito ma ho idea filmicoamericana, perfettamente coerente se fosse, e chiedo lumi, l'altro ancora Ciaikovsky generoso dopo il programma e la concentrazione feroce) e commenti stupiti. Un dirigente di Santa Cecilia mi narrava, ammirato , come Danil Trifonov, dal tratto umano semplicissimo e "quotidiano" a tu per tu, si trasformi letteralmente nell'immersione totale nella musica. Cosi' e', appunto, dei Poeti.
marco vizzardelli
Un classico di certi milanesi miei concittadini esigere, ritenendo di conoscere "il vero Chopin" (boh chi mai sara' ? Rubinstein, Pollini, Cherkassky, Benedetti Michelangeli, Ciani, Magaloff, Horowitz, Argerich, Zimerman, Trifonov? No: tutti!!!), di ascoltare sempre le stesse cose allo stesso modo: una forma di insicurezza e disincanto che tende a far muro. Grazie al cielo i Poeti come Trifonov son fatti per sconvolgerci e spiazzarci.
Barber strepitoso in se' e nell'esecuzione. Idem la sonata di Ciaikovsky. La Bella Addormentata di nuovo spiazzante, ma coerentissima, la direi "gotica": veniva alla mente (quei gatti inquietantissimi!) che il grande Walt Disney ne fece il suo film appunto piu' gotico in disegno e colori, non certo una favoletta per bimbi, a partire dalla memorabile immagine di Malefica, divenuta un simbolo e magistralmente ripresa in seguito da Angelina Jolie. Il clima creato da Trifonov, fra profonde inquietudini e sorrisi, era questo. Il trascrittore Pletnev forse la eseguirebbe diversamente ma i grandi artisti esistono per questo: smuovere le anime.
Credo sia sempre bene ascoltare i grandi artisti non sulla base di propri schemi precostituti ma lasciandosi spiazzare e questo e' uno del motivi che rendono Danil Trifonov, oggi, l'insostituibile ed unico Poeta della tastiera che e'. A Roma, all'Auditorium, pubblico foltissimo in religioso silenzio, grandiosa ovazione finale, due bis (uno non ho ricostruito ma ho idea filmicoamericana, perfettamente coerente se fosse, e chiedo lumi, l'altro ancora Ciaikovsky generoso dopo il programma e la concentrazione feroce) e commenti stupiti. Un dirigente di Santa Cecilia mi narrava, ammirato , come Danil Trifonov, dal tratto umano semplicissimo e "quotidiano" a tu per tu, si trasformi letteralmente nell'immersione totale nella musica. Cosi' e', appunto, dei Poeti.
marco vizzardelli
Ultima modifica di daphnis il 07 feb 2025 22:27, modificato 19 volte in totale.
-
- Messaggi: 322
- Iscritto il: 20 set 2021 16:07
Re: Conservatorio di Milano: Trifonov e Volodos
Sottoscrivo in pieno le parole di Marco che come sempre sa ben descrivere le emozioni che la buona musica sa sprigionare.
E quella del grande pianista Trifonov - parlo del concerto romano - è stata musica divina.
Altro che virtuoso!
E quella del grande pianista Trifonov - parlo del concerto romano - è stata musica divina.
Altro che virtuoso!
-
- Messaggi: 30
- Iscritto il: 18 feb 2023 17:18
Re: Conservatorio di Milano: Trifonov e Volodos
Angelina, daphnis, Angelina Jolie. Non Angiolina.
-
- Messaggi: 1935
- Iscritto il: 15 mar 2010 14:45
- Località: Milano
-
- Messaggi: 4399
- Iscritto il: 17 mag 2014 11:01
Re: Conservatorio di Milano: Trifonov e Volodos
Avanzata.
Irreversibile, direi.
marco vizzardelli
Irreversibile, direi.
marco vizzardelli