Lahav Shani, Beatrice Rana apertura Filarmonica Scala
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Lahav Shani, Beatrice Rana apertura Filarmonica Scala
Magnifici direttore e pianista in Rachmaninov Paganini per l'apertura Filarmonica. Scrivo in diretta . A dopo
- manrico64
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Re: Lahav Shani, Beatrice Rana apertura Filarmonica Scala
Eroica strana, ne' carne ne' pesce, forse volutamente. Mah. Nobile... snervata. Il fraseggio old-style del suo mentore Barenboim che però dell'Eroica fa un monumento epico. Questa invece, nobilmente, programmaticamente afflosciata: con nobiltà ma afflosciata. Va bene, anzi e' lodevole far ascoltare qualcosa di alternativo al Beethoven "elettrico" oggi in voga, ma levare all'Eroica quasi ogni energia...mah.
Il movimento iniziale dell' Eroica esprime comunque, anche strutturalmente, un "dialogo " di tensioni. Anche i due fugati della marcia funebre . Anche lo scherzo prima e dopo il suo trio dei corni. Lo e' anche il finale. Ammollare programmaticamente ogni tensione, "arrotondando tutto" in velluto, e' una scelta ma molto rischiosa. Direi anche che l'assenza programmatica della bacchetta, rivelatasi feconda in Rachmaninov, non si sia rivelata ideale da parte di Shani in questo Beethoven "omogeneizzato". Ne ho capito i motivi ma sono comunque rimasto perplesso. Ma Rachmaninov, con Rana e direttore (e orchestra) tutt'uno, valeva la serata
Sarebbe stato piacevole andarsene all'intervallo, soddifatto e appagato dalla prima parte.
Oppure, chissà può esser comunque valsa la pena di ascoltare questa (definizione azzeccata data da una mia cara amica presente alla Scala) "Eroica un po' Pastorale". E' pur vero che, similmente in questo alla Grande di Schubert che e' forse, anche nei quattro movimenti, la sua conseguenza sinfonica, l'Eroica e' materiale anche "da esperimento". L'ultimo Claudio Abbado eseguiva entrambe sperimentando continuamente: la "sua" Grande era ogni volta diversa. Idem l'Eroica: di asciutta tensione nel famoso ciclo-Roma Vienna, una preghiera laica e un testamento l'ultima volta (con Claudio allo stremo delle forze ma al massimo di pensiero e cuore) a Lucerna
marco vizzardelli
A dopo per Rana - Shani in Rachmaninov , notevolissimi e meritevoli di parole a parte. E come vedete ho anche già cancellato e corretto, riflettendoci, le frasi troppo negative a caldo sull'Eroica by Shani. Dico che non la condivido ma che riconosco un pensiero. Anche un fascino, forse: ha un suo "perché" interpretativo.
Il movimento iniziale dell' Eroica esprime comunque, anche strutturalmente, un "dialogo " di tensioni. Anche i due fugati della marcia funebre . Anche lo scherzo prima e dopo il suo trio dei corni. Lo e' anche il finale. Ammollare programmaticamente ogni tensione, "arrotondando tutto" in velluto, e' una scelta ma molto rischiosa. Direi anche che l'assenza programmatica della bacchetta, rivelatasi feconda in Rachmaninov, non si sia rivelata ideale da parte di Shani in questo Beethoven "omogeneizzato". Ne ho capito i motivi ma sono comunque rimasto perplesso. Ma Rachmaninov, con Rana e direttore (e orchestra) tutt'uno, valeva la serata
Sarebbe stato piacevole andarsene all'intervallo, soddifatto e appagato dalla prima parte.
Oppure, chissà può esser comunque valsa la pena di ascoltare questa (definizione azzeccata data da una mia cara amica presente alla Scala) "Eroica un po' Pastorale". E' pur vero che, similmente in questo alla Grande di Schubert che e' forse, anche nei quattro movimenti, la sua conseguenza sinfonica, l'Eroica e' materiale anche "da esperimento". L'ultimo Claudio Abbado eseguiva entrambe sperimentando continuamente: la "sua" Grande era ogni volta diversa. Idem l'Eroica: di asciutta tensione nel famoso ciclo-Roma Vienna, una preghiera laica e un testamento l'ultima volta (con Claudio allo stremo delle forze ma al massimo di pensiero e cuore) a Lucerna
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A dopo per Rana - Shani in Rachmaninov , notevolissimi e meritevoli di parole a parte. E come vedete ho anche già cancellato e corretto, riflettendoci, le frasi troppo negative a caldo sull'Eroica by Shani. Dico che non la condivido ma che riconosco un pensiero. Anche un fascino, forse: ha un suo "perché" interpretativo.
Ultima modifica di daphnis il 24 gen 2023 06:44, modificato 4 volte in totale.
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Re: Lahav Shani, Beatrice Rana apertura Filarmonica Scala
Presente e divertito tanto con la Rana. Bis di Debussy fantastico. Domani cerco di dire la mia.
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Re: Lahav Shani, Beatrice Rana apertura Filarmonica Scala
Io ci sto riflettendo perché mi accade una cosa strana. E riguarda evidentemente il Beethoven, la sua sinfonia. Una mia accoglienza a caldo negativa che invece trova motivazioni, ripensando piano piano. Anche perche' si tratta di quella che io reputo la Sinfonia massima di tutta la Storia della forma sonata o sinfonica, quindi come avviene a chi non sopporta le riletture registiche o direttoriali di Rigoletto o la Traviata, si tende a difendere una propria idea dell'Eroica. Ovvero, parlando a caldo con conoscenti e amici ero parecchio perplesso e anche negativo. Invece, ragionandoci, più che altro spiazzato: mai ascoltata l'Eroica in questa chiave: così antieroica. L'estate scorsa da Ivan Fischer avevo ascoltato la SuperEroica, volutamente ipertrofica, gigantesca. Questa invece e' come se Beethoven negasse se stesso (e a ben pensarci, questo accadde). Quindi, interessante Lahav Shani. Uno che pensa la musica. Gli ascolti online mi restituivano piu che altro molta efficienza. Dal vivo, un'altra cosa. Sempre bisogna ascoltare dal vivo non condannarsi a Spotify che e' il nulla, o ai dischi che sono solo qualcosa.
E qui torno ad un mio "credo" di ascoltatore. Bisogna, dall'arte, lasciarsi "spiazzare" nelle proprie convinzioni. Non e' stata la "mia" Eroica, non lo e'. Ma e' una possibilità, offerta con intelligenza.
marco vizzardelli
E qui torno ad un mio "credo" di ascoltatore. Bisogna, dall'arte, lasciarsi "spiazzare" nelle proprie convinzioni. Non e' stata la "mia" Eroica, non lo e'. Ma e' una possibilità, offerta con intelligenza.
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Re: Lahav Shani, Beatrice Rana apertura Filarmonica Scala
La lettura "a mani nude" di Lahav Shani della sinfonia beethoveniana e' stata tale da far discutere. Le sue mani erano nude, senza bacchetta, anche in Rachmaninov: e la conseguente lettura "flou" della Rapsodia su tema di Paganini e' stata tale da entusiasmare nella totale indentità di approccio da parte del direttore e della pianista, Beatrice Rana qui approdata ad un esito nel quale la saldezza tecnica ed il controllo del suono si sono uniti ad estro e fascino e capacità della solista di interagire totalmente con il direttore: un affiatamento che, abolito ogni meccanicismo a vantaggio della resa espressiva, ha dato vita ad una esecuzione magnifica nel totale interagire fra piano ed orchestra
marco vizzardelli
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Ultima modifica di daphnis il 24 gen 2023 18:25, modificato 4 volte in totale.
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Re: Lahav Shani, Beatrice Rana apertura Filarmonica Scala
Chi può legga Foletto che ha pubblicato su facebook. Condivido parola per parola, virgola per virgola. E' il mio pensiero, espresso meglio. Perfetto il concetto di "Eroica sperimentale", questo e' stata. E perfette le considerazioni sul magnifico Rachmaninov.
Rileggendolo mi si conferma il mio pensiero come dire rallentato su quanto abbiamo ascoltato : questo Shani e' , appunto, un direttore che pensa ciò che fa. Molto bene, purché abbia occhio a restare leggibile, il pericolo e' un certo intellettualismo. Ma e' molto maturo per la sua età e credo saprà operare al meglio.
marco vizzardelli
Rileggendolo mi si conferma il mio pensiero come dire rallentato su quanto abbiamo ascoltato : questo Shani e' , appunto, un direttore che pensa ciò che fa. Molto bene, purché abbia occhio a restare leggibile, il pericolo e' un certo intellettualismo. Ma e' molto maturo per la sua età e credo saprà operare al meglio.
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Re: Lahav Shani, Beatrice Rana apertura Filarmonica Scala
Concordo sulla prestazione (come sempre ottima) della Rana. Circa la lettura della III io la ho trovata interessante ed in particolare particolare l'allegro vivace e l'allegro molto.
Sono stati eseguiti assolutamente scatenati; dopo la marcia funebre è come se avessi avuto la sensazione che si fosse lieti che il de cuius avesse levato il disturbo. Non ci si rallegra per la dipartita degli esseri umani ma per certi profili esiste una deroga.
Sono stati eseguiti assolutamente scatenati; dopo la marcia funebre è come se avessi avuto la sensazione che si fosse lieti che il de cuius avesse levato il disturbo. Non ci si rallegra per la dipartita degli esseri umani ma per certi profili esiste una deroga.
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Re: Lahav Shani, Beatrice Rana apertura Filarmonica Scala
Shani succede a Gergev come direttore principale dei Münchner Philharmoniker. Nelle scorse settimane si parlava per questa carica anche della Grazynite-Tyla, ma alla fine la scelta è caduta su di lui.
Beatrice Rana è una predestinata. La ricordo già qualche anno fa con una memorabile esecuzione delle Goldberg Variationen, che ha anche inciso, e in un altro bellissimo recital qui a Berlino.
Beatrice Rana è una predestinata. La ricordo già qualche anno fa con una memorabile esecuzione delle Goldberg Variationen, che ha anche inciso, e in un altro bellissimo recital qui a Berlino.
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Re: Lahav Shani, Beatrice Rana apertura Filarmonica Scala
A me sembra una scelta inspiegabile. Può darsi che tra 10-20 anni Shani diventi un direttore interessante, sicuramente ha delle qualità, ma allo stato attuale non capisco cosa spinga un'orchestra di tale blasone a puntare su un giovane tutto da costruire piuttosto che su un direttore già fatto. Discorso che vale anche per Makela, che pure mi sembra già a un livello superiore rispetto a Shani, a Parigi e Amsterdam. Perché non si aspetta che i giovani crescano in realtà un po' più piccole, facendo tutti gli errori inevitabili in un percorso di maturazione e costruendosi un'esperienza, prima di affidare loro dei podi così prestigiosi come direttori principali?
How now, spirits?
Twitter @paololocatelli
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