Direttore | Jonathan Webb |
Pianista | Alessio Bax |
Camerata Strumentale "Città di Prato" | |
Jean Sibelius | |
Sinfonia n. 3 in do magg. op. 52 | |
Johannes Brahms | |
Concerto n. 2 in si bemolle magg. op. 83 per pianoforte e orchestra | |
(pianista Alessio Bax) |
Dopo un concerto in esclusiva per gli abbonati tenutosi al Teatro D'Annunzio del Convitto Cicognini lo scorso 19 ottobre, l'inaugurazione ufficiale della stagione della Camerata Strumentale Città di Prato avviene sotto la bacchetta del suo direttore stabile Jonathan Webb impegnato nell'esecuzione di musiche di Sibelius e Brahms. Nel corso di tre anni la Camerata si propone di eseguire l'intero corpus sinfonico del Maestro finlandese, del quale abbiamo già in altra occasione segnalato la ricca presenza nei cartelloni toscani.
In questa occasione viene anche inaugurata la nuova e funzionale “camera acustica” dell'orchestra, la cui acquisizione è avvenuta grazie ad una fruttuosa campagna di Crowdfunding.
Il pezzo forte della serata era però, non ce ne voglia nessuno, il Concerto n. 2 op. 83 di Johannes Brahms con il pianista Alessio Bax, che ha cercato di volgere questo straordinario capolavoro alle sue caratteristiche di pianista raffinato. Il suo suono è sempre tornito, sorvegliato e luminoso, ed il pianista sembra più a suo agio nelle pagine che gli permettono di mostrare colori, “bel suono” e di emozionare: comprensibile quindi che Bax sia stato un po' trattenuto nei primi due movimenti (anche se con tocco chiaro e luminoso), e che si sia disteso molto bene dal terzo in poi (in particolare nei lirismi del terzo tempo Andante dando letteralmente senso ad ogni nota). Il direttore Jonathan Webb lo ha seguito con puntualità anche se talora (almeno questa è stata l'impressione dalla mia poltrona) tendendo a coprire il suono dello strumento solista, o forse questo è solo l'effetto della “camera acustica” con la quale il direttore dovrà prendere confidenza da ora in poi ed aggiustare leggermente il tiro, e che mi sembra riverberi abbastanza forte l'orchestra, che si trova alle spalle del solista. Bax (musicista barese trapiantato a New York) ha avuto un grande successo ed ha suonato anche due fuori programma.
Come si può leggere nella locandina, la prima parte del concerto è stata aperta dalla Sinfonia n. 3 in do maggiore op. 52 di Jean Sibelius, pagina forse non troppo nota e certamente fra le meno eseguite tra le sette sinfonie del maestro finlandese. Di dimensioni ed organico abbastanza contenuti (contrariamente alle prime due sinfonie, rispettivamente del 1899 e 1902) presenta il linguaggio accattivante e gradevolissimo tipico del compositore, che negli anni all'inizio del Ventesimo secolo (la “prima” è del 1907) sembra riaffermare la sua adesione ad un filone che risale a Haydn e, forse, a Mozart.
Webb ne dà una lettura scorrevole e a tratti scattante, molto attento agli impasti strumentali ed in ciò molto ben coadiuvato dall'orchestra, nella quale si sono messe in mostra delle ottime prime parti.
Il pubblico foltissimo del Teatro Politeama è stato molto caloroso con tutti i musicisti che hanno contribuito alla serata.
La recensione si riferisce al concerto del 7 novembre 2019.
Fabio Bardelli