Direttore | John Axelrod |
Orchestra e Coro femminile del Maggio Musicale Fiorentino | |
Maestro del coro, Lorenzo Fratini | |
Felix Mendelssohn-Bartholdy | |
Ein Sommernachtstraum op. 61 | |
per soli, coro e orchestra | |
(soprani Sarina Rausa e Nadia Pirazzini) | |
Robert Schumann | |
Sinfonia n. 3 in mi bemolle magg. op. 97 | |
"Renana" |
Splendido programma per questo concerto fiorentino di John Axelrod con i complessi stabili del Maggio Musicale.
Felix Mendelssohn-Bartholdy appena diciassettenne compose la Ouverture per la commedia shakespeariana Sogno di una notte di mezza estate, iniziale pagina di quelle musiche di scena, straordinarie per inventiva e leggerezza, che saranno completate negli anni 1842-43.
Fin dall'iniziale Ouverture si capisce che al direttore John Axelrod interessano più le sottili pulsioni “teatrali” (in fondo si tratta di musiche di scena) che non le raffinatezze puramente strumentali di stampo edonistico: i tempi sono spediti e la concezione generale del brano è marcatamente sinfonica, predominano colori scuri sui quali si staglia qualche clangore d'ottoni di troppo. Ne deriva una interessante esecuzione nel complesso piuttosto calibrata, fremente e ben sbalzata, cui contribuiscono ottimamente orchestra, coro femminile e le due soliste di canto Sarina Rausa e Nadia Pirazzini.
Quelle che erano sottili increspature e pulsioni emotive nella pagina di Mendelssohn diventano le caratteristiche, ancora più accentuate, che informano l'esecuzione della Sinfonia n. 3 “Renana” di Robert Schumann, resa però nel suo vitalismo più esteriore e di superficie e senza particolare scavo o levità.
Una esecuzione più muscolare che raffinata, con tempi spediti, con gli ottoni che sforano un po' troppo spesso nascondendo le linee melodiche degli archi, che mette in disparte quello straordinario “senso della natura” presente nella composizione, riducendo la pagina ad un virtuosismo un po' sterile, con una certa pesantezza e una certa frettolosità che prevalgono sulla solennità, sulle nuances e sul fervore romantico.
Naturalmente ferma restando l'efficientissima esecuzione puramente strumentale in sé, che vedeva l'orchestra in gran serata e che rispondeva in maniera ammirevole alle sollecitazioni direttoriali, con ottime prime parti in tutti i settori.
Da notare che all'Opera di Firenze la Sinfonia n. 3 di Schumann sarà nuovamente eseguita il 26 giugno 2017 dai Berliner Philharmoniker diretti da Gustavo Dudamel, forse con un po' più di lungimiranza nella programmazione questa doppia esecuzione “a tambur battente”, se pure con interpreti diversi, si sarebbe potuta evitare.
Il pubblico fiorentino molto folto ha riservato a tutti un caloroso successo.
La recensione si riferisce al concerto del 17 Febbraio 2017.
Fabio Bardelli