Ensemble Concerto de' Cavalieri | |
Marcello Di Lisa | direttore |
Andrea di Mario | tromba |
Francesca Vicari, Antonio De Secondi | violini |
Piero Massa | viola |
Gioele Gusberti | violoncello |
Luca Cola | contrabbasso |
Marcello Di Lisa | clavicembalo |
Programma | |
Albinoni | Sinfonia Si1 per tromba e archi |
Vivaldi | Concerto per archi RV 121 |
Torelli | Sinfonia G1 per tromba e archi |
Corelli | Concerto grosso Op. VI n. 4 |
Torelli | Sonata G7 per tromba e archi |
Corelli | Concerto grosso Op. VI n. 8 |
Vivaldi | Concerto Op. III n. 5 per 2 violini e archi RV 519 |
Händel | Suite per tromba e archi HWV 341 |
Un’inconsueta apertura di stagione per la Fondazione dei Turchini di Napoli. Invece di presentare un programma basato sui compositori della Scuola napoletana, territorio di elezione del Centro di Musica antica, il concerto che ha aperto il cartellone 2016/2017 nella veranda della neoclassica Villa Pignatelli era imperniato tutto su autori del barocco italiano. Si è trattato di dare un po’ di spazio, come ha affermato la Direttrice del Centro Federica Castaldo, ad un repertorio che da noi è abbastanza trascurato.
Ecco allora due Concerti grossi di Corelli e musiche di Vivaldi, Torelli, Albinoni fino alla chiusura con la Suite per tromba e archi di Händel. Trait d’union era infatti la presenza della tromba in quattro dei nove pezzi in programma, e quindi era pienamente giustificato il titolo dato all'evento, Trumpet stravaganza.
Un’esperienza ricca di sorprese anche per la rivalutazione di uno strumento non comunissimo come protagonista di una serata. Merito naturalmente del Concerto de’ Cavalieri, l’ensemble barocco ormai quasi di casa nei concerti dei Turchini e del solista di tromba Andrea di Mario.
Sotto la guida di Marcello Di Lisa, impegnato anche al clavicembalo, l’ensemble ha dato prova della sua versatilità e della coerenza artistica nella vocazione per la musica antica, che dà ai suoi componenti la spinta per andare avanti.
Di Mario in particolare, che ha suonato la copia di una tromba barocca della seconda metà del ‘700, ha mantenuto un suono equilibrato sempre pulito e fluido lungo tutta la durata della serata, a partire dall’inizio vivacissimo della Sinfonia Si1 per tromba e archi di Albinoni e poi nella sorprendente Sonata per tromba e archi di Torelli dal brusco finale a sorpresa, fino al virtuosismo della composizione händeliana, la Suite per tromba e archi HWV 350. Ma tutti i solisti del Concerto de’ Cavalieri andrebbero elogiati singolarmente per il loro valore. Ecco allora l’insieme trovare un clima che anticipa intensità già moderne nel Concerto per archi RV121 di Vivaldi, particolarmente nell’[i]Adagio[/i], o sottolineare con eleganza il clima di danza che chiude il Concerto grosso Op.6 n.4 di Corelli, mentre nel n.8 spiccano struggenti il violoncello e il contrabbasso (rispettivamente Gioele Gusberti e Luca Cola.
Applausi lunghissimi e nutriti, con un unico bis: la Sinfonia dalla cantata Diana Cacciatrice sempre di Händel.
Bruno Tredicine