Direttore |
Gioele Muglialdo |
Maestro del Coro |
Emanuela Aymone |
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Oles – Orchestra Sinfonica di Lecce e del Salento |
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Coro Opera in Puglia |
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FRATE SOLE 1918 - Versione restaurata 1998 (In collaborazione con Cineteca di Milano) Musica di Luigi Mancinelli. Restauro, revisione e nuova sincronizzazione della musica di Gioele Muglialdo |
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Regia |
Ugo Falena, Mario Corsi |
Soggetto e Sceneggiatura |
Mario Corsi |
Musica |
Luigi Mancinelli |
Scenografia |
Camillo Innocenti |
Costumi |
Duilio Cambellotti |
Produzione |
Tespi Film (Roma) |
Interpreti |
Umberto Palmarini, Silvia Malinverni, Rina Calabria, Lucienne Myosa, Bruno Emanuel Palmi, Filippo Ricci |
I film di Federico Fellini, Sergio Leone, Nanni Moretti e Roberto Benigni senza colonna sonora sarebbero diventati ugualmente quei capolavori da tutti conosciuti? Probabilmente no, perché le sequenze più memorabili di alcune celebri pellicole non avrebbero avuto quegli esiti così trionfali se non ci fossero stati gli interventi musicali di Nino Rota, Ennio Morricone e Nicola Piovani. «Nella pluralità degli stili e degli intenti, il rapporto tra cinema e musica è stato in effetti dei più interessanti fin dalle origini del cinema stesso», osserva infatti il regista e storico del cinema Mario Franco.
Ma il sonoro al cinema arriva solo alla fine degli anni ‘20 del secolo scorso. Quando i film erano muti venivano allora in soccorso delle orchestrine, con il pubblico che accorreva più per ascoltare la musica di quel complesso che per assistere alla proiezione. A Lecce, ad esempio, in quei primi anni del secolo scorso era molto rinomata quella del cinema San Carlino, diretta da Paolo Fiorentino, che eseguiva brani di opere liriche e di operette.
Stessa cosa all’Apollo ed al Politeama Greco, dove sul podio c’erano rispettivamente Paolo Grimaldi e Nicola Caputo. In questi casi è di tutta evidenza che musica e film andavano ognuno per la propria strada. Diverso il caso di quei compositori di musica “colta” che non esitarono a confrontarsi con l’arte cinematografica anche all’epoca del muto.
E se Camille Saint-Saëns scrive nel 1908 la partitura per “L’Assassinat du duc de Guise”, le prime e più complesse colonne sonore per film in Italia arrivano prima con Ildebrando Pizzetti, nel 1914 per “Cabiria” di Giovanni Pastrone, e poi con Mascagni, che nel 1915 compose “Rapsodia Satanica”, un poema sinfonico di cinquanta minuti che accompagnava le immagini della pellicola diretta da Nino Oxilia sull’avventura faustiana di una bellissima Lyda Borelli.
E di grande spessore è anche quella scritta da Luigi Mancinelli per “Frate Sole”, film di Mario Corsi del 1918 che è stato riproposto con grande successo al Teatro Apollo di Lecce con la sonorizzazione per coro e orchestra.
L’interessantissimo appuntamento rientrava nella prima edizione del Festival di Pasqua e Primavera di Oles – Orchestra Sinfonica di Lecce e del Salento - con la direzione artistica di Giandomenico Vaccari e il coordinamento artistico di Maurilio Manca.
La versione proiettata era quella restaurata nel 1998 dalla Cineteca Italiana, mentre la partitura è stata revisionata e nuovamente sincronizzata con le immagini dal maestro Gioele Muglialdo, uno dei maggiori esperti nell’ambito del film-concerto, che in questa occasione è salito anche sul podio della sempre affidabile orchestra salentina.
Una direzione di alto livello che ha messo bene in luce la ricchezza della partitura di Mancinelli (Orvieto 1848 – Roma 1921), molto “wagneriana” e ricca di cromatismi, che prevede anche la presenza di una compagine corale, in questa occasione il Coro Opera in Puglia guidato con maestria da Emanuela Aymone.
“Frate Sole” si ispira al Cantico scritto da San Francesco in volgare umbro poco prima della sua morte (nel 1226) per celebrare il Creatore attraverso l'esaltazione delle sue creature: l'acqua, il fuoco, le stelle, la luna e la stessa morte. Mario Corsi ne ricavò 4 episodi: “Il bacio del lebbroso”, “Sulle orme del Poverello d’Assisi”, “Il tempio”, “Le stigmate”. Che poi è un film muto per modo di dire, poiché alla prima assoluta - Cinema-Teatro Augusteo di Roma, 7 giugno 1918 - fu presentato come “Poema sinfonico e corale in quattro canti di Luigi Mancinelli, per la visione storica di Mario Corsi”.
Girato in esterni ad Assisi, Gubbio, Perugia e sul lago Trasimeno, “Frate Sole” è sicuramente il film più importante di Mario Corsi, giornalista, commediografo e regista. Accanto al suo nome va ricordato quello del produttore e co-regista Ugo Falena, geniale cineasta, autore di teatro, produttore, che nella sua breve esperienza ha segnato profondamente il cinema italiano delle origini.
Alla fine applausi calorosi e prolungati per tutti i protagonisti.
La recensione si riferisce alla serata del 27 aprile 2019
Eraldo Martucci