Ed. Discograficaorfeo |
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Ottobre 1983 - Live |
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Brahms-saal del Musikverein di Vienna |
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Se Brahms avesse scritto un'opera... non sarebbe mancata un'orchestra ricca di fantasia e di armonie interessanti, forse ardite, i suoi personaggi sarebbero stati eroi di avventure epiche e sentimentali, pronti ad osare così come a commuoversi, sempre con l'interiorità, il senso della misura tipico del romanticismo di Brahms. E questi eroi avrebbero cantato con ricchezza di colori, con risalto della poesia, con parti vocali sicuramente ben scritte: a dimostrare questa fantasia, esiste il ciclo di romanze "Die schoene Magelone" op. 33. Ciclo singolarissimo, fin dalla definizione di "romanze" anzi che Lieder, e affatto diverso dai cicli di Schubert e di Schumann - diversi ancora fra loro. Potremmo considerare "Magelone" non solo l'opera negata, ma una sorta di esperimento di lettura: Brahms è appassionato lettore non solo di testi sacri (ultimi Lieder gli straordinari Vier ernste Gesaenge, op. 121), ma anche di poesie e leggende, agli uni e alle altre si accosta con mente serena, semplice, quasi ingenua, che va sempre più scendendo nella profondità e nella molteplicità dei significati. "Die wundersame Liebesgeschichte der schoenen Magelone und des Grafen Peter von Provence" (La meravigliosa storia d'amore della bella Maghelone e del Conte Pietro di Provenza) di Ludwig Tieck è la rivisitazione romantica di una leggenda medievale: amore cortese, tornei, peripezie, oggetti e animali, viaggi esotici... e vissero felici e contenti. La narrazione di Tieck è n prosa, ma con 18 poesie - le "romanze", appunto -, inframmezzate, nei momenti di espansione lirica; Brahms musicò 15 di queste romanze, che nel testo di Tieck appartengono a 4 personaggi diversi, ma "unificati" in una tessitura media: è l'usanza che un solo interprete (solitamente un baritono, o anche un mezzosoprano) canti l'intero ciclo, così come un rapsodo interpreta tutte le parti del poema o della ballata che recita. Questo ciclo è un unicum anche nella produzione di Brahms, i suoi Lieder non hanno in genere strutture complesse né narrative, sono dialogati solo alcuni di carattere popolare. Raramente lo slancio drammatico arriva ad accenti così disperati come in "Verzweiflung" (X) o eroici come in "Wie froh und frisch" (XIV), ma altre romanze appartengono in pieno al mondo lirico di Brahms, intrise del senso romantico della natura, e di una struggente e raccolta malinconia. L'eroe, il conte Pietro di Provenza, perfetto cavaliere, sa usare le armi per vincere i tornei o per difendere il suo amore, ma confida al liuto turbamenti e speranze. Il ciclo - continuo a chiamarlo così, il termine è vagamente improprio ma non ne trovo uno migliore - ha una struttura da poema epico: inizia con una sorta di proemio, presenta l'eroe "in medias res", poi presenta l'eroina, passa attraverso le varie fasi dell'avventura, con un crescendo di azione fino al momento più eroico, e si conclude in modo sereno. Spesso si suole intercalare all'esecuzione musicale delle romanze la lettura dei testi che legano l'azione: il risultato è qualcosa di unico - una sorta di primordiale "multimedialità"-, e posso dirlo per doppia esperienza, avendo assistito a questo programma e avendolo anche cantato coi testi recitati. Anzi, l'esperienza è tripla: esistono anche dischi che includono le parti recitate. Magari, in Italia, si può essere restii a comprare due CD anzi che uno per ascoltare una recitazione in tedesco, ma insisto nel dire che solo così si ha l'idea di che cosa è questo ciclo - devo comunque deplorare che non esiste una traduzione edita in italiano di questo piacevolissimo romanzo: per il mio concerto ho tradotto i testi... Fra le poche registrazioni che includono le parti recitate, mi piace molto quella della Orfeo, che riprende dal vivo un concerto dell'ottobre 1983, nel Brahms-Saal del Musikverein di Vienna: Hermann Prey, Helmut Deutsch e Annette Prey - la figlia del baritono, attrice di professione. E come attrice di estrazione musicale, Annette è straordinariamente attenta ai colori della voce - che è piacevolmente limpida -, recita in modo vario, tenendo presente che è una narrazione epico-romantica e - si direbbe, così come è stata educata! - non esagera, non forza mai i toni, il ritmo, non lento, tiene sempre desto l'interesse, la pronuncia è sempre chiara. E' evidente, comunque, che si rivolge a un pubblico tedesco, o almeno che parla tedesco. I brani di prosa sono testualmente ripresi da Tieck, solo con alcuni indispensabili tagli che rendano i tempi adatti all'esecuzione senza sacrificare il senso. Helmut Deutsch è sempre grande, ricco di fantasia, ispiratore del canto, sembra particolarmente a suo agio nella sontuosa parte che Brahms riserva al suo strumento, qui ulteriore narratore, che non solo "disegna" scene, costumi e luci dell'"opera", ma svela le pieghe più segrete dell'animo dei personaggi: Deutsch sa usare tutti i colori e la gamma di intensità richiesta da Brahms, è sempre pronto allo "spettacolo" e alla profonda introspezione. E infine, Hermann Prey, la voce non solo cantata: lui recita quella sorta di proemio del proemio, con cui Tieck parla della "rumorosa ruota del tempo, che gira sempre e che presto trascina giù ciò che prima era in alto...": noi al contrario, cerchiamo di mantenere su ciò che merita di rimanere in alto, opponendoci a questo travolgente movimento. Cantare queste musiche è già una emozione diversa da altre - ogni musica, certo, dà un'emozione sempre diversa, ma questa ancora di più. Specialmente se è un concerto dal vivo, e se c'è accanto una figlia - e con questo s'è detto tutto. O quasi tutto: non si è detto che Prey prediligeva le ballate, i Lieder narrativi, quelli nsomma con una cifra "teatrale": quindi, nella narrazione di questa "fiaba" splendono particolarmente le sfumature della sua voce, le inflessioni della parola. Insomma, riconosciamo ancora un volta un Artista che, anche solo attraverso il disco, riesce a comunicare la gioia del canto, anzi, della musica. Dire che questo CD è "favoloso", mi sembra proprio la parola adatta!
Amelia Imbarrato