Direi proprio di si: quando ho sentito dal vivo lo Stabat Mater con la Mozart nel 2010, avendo nelle orecchie l'esecuzione a Ossiach ascoltata decine e decine di volte, mi è sembrato di ascoltare una composizione diversa: non meno commovente ma diversa. A mio modesto parere dipendente dalla malattia che poi lo ha portato alla morte, sia da un punto di vista della sensibilità personale che da quello di mutate possibilità fisiche e motorie. Ciò non toglie che il genio (perchè per me riferito allo Stabat pergolesiano Abbado questo era) riusciva a trasformare quei suoni impalpabili e quasi secchi in una distesa di emozioni come raramente mi è capitato di provare a teatro.Giulio Santini ha scritto: ↑17 ago 2019 23:51Che dire del Requiem K 626 inciso da Abbado nel 1999? È il suo disco mozartiano che mi piace di più, tra quelli che conosco, per il resto e in generale le sue registrazioni di brani mozartiani sembrano risentire di una certa asciuttezza di suono molto personale ma che mi sembra funzionare assai meglio in contesti diversi (nel Settecento, col suo Pergolesi): questo che mi sembra un filo conduttore nell'Abbado maturo si sentiva anche dal vivo?
Muti è un (grande) direttore mozartiano? (O dirige Mozart?)
- il_bonazzo
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Re: Muti è un (grande) direttore mozartiano? (O dirige Mozart?)
"Spengi quella telecamera! Spengila, t'ho detto!!!"


- Giulio Santini
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Re: Muti è un (grande) direttore mozartiano? (O dirige Mozart?)
Anche io ritengo il secondo Pergolesi abbadiano molto superiore al ben più lussureggiante primo.
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Re: Muti è un (grande) direttore mozartiano? (O dirige Mozart?)
... che poi, tanto per chiosare, Mozart dovrebbe poter essere eseguito ad un buon livello da tutti i direttori anche di fascia media.
Non saper eseguire un classico come lui, Haydn o Beethoven è un po' come se un docente non sapesse spiegare Dante o Manzoni.
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Re: Muti è un (grande) direttore mozartiano? (O dirige Mozart?)
Dissento. Trattare con i giganti vuol dire confrontarsi. Se sei nulladicente ti scopri subito.
- Ruan Ji
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Re: Muti è un (grande) direttore mozartiano? (O dirige Mozart?)
Sicuramente non tutti saranno in grado di dire qualcosa di nuovo o di particolarmente profondo, però concordo di base con zetazeta: un professionista dovrebbe riuscire a portare a casa la serata in questo repertorio fondamentale, almeno dal punto di vista tecnico.
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Re: Muti è un (grande) direttore mozartiano? (O dirige Mozart?)
E allora vuol dire che hai sbagliato mestiere.Daniela Goldoni ha scritto: ↑25 ago 2019 07:44Dissento. Trattare con i giganti vuol dire confrontarsi. Se sei nulladicente ti scopri subito.
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Re: Muti è un (grande) direttore mozartiano? (O dirige Mozart?)
Esecuzione anche a mio parere bellissima; paragonabile, fatte salve le differenze tra i pezzi, alle due Passioni bachiane registrate da Hermann Scherchen.Giulio Santini ha scritto: ↑23 ago 2019 10:44Di Boulez esiste un disco che io amo molto della Musica sull'acqua di Handel, inciso con la Filarmonica dell'Aja nel 1966 (superiore alla registrazione con la NYP del 1975)...
Quanto al 1975, Boulez era ancora alle prese, come sentii dire sarcasticamente allora, con i devastanti esercizi di solfeggio a cui sottoponeva la celebre orchestra americana di cui fu a capo. Esercizi di cui si può comprendere il frutto nella registrazione di Verklärte Nacht che firmò con essa prima della scadenza del suo incarico: uno dei dischi più belli ch'io conosca.
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Re: Muti è un (grande) direttore mozartiano? (O dirige Mozart?)
Dovrebbe, senza dubbio. Ma se così fosse, non ci sarebbe più spazio per la ricorrente constatazione "e anca stasera i gh'à massacrà Mozart"...
Oppure per quel che diceva Wilhelm Backhaus: "con Beethoven il problema è dare significato a frasi di due note. (Iersera, la Uchida c'è riuscita benissimo con certi incisi schubertiani non meno problematici.)
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Re: Muti è un (grande) direttore mozartiano? (O dirige Mozart?)
Quell’esecuzione tocca la vetta di un’autentica riscrittura, letterale eppur completamente altra!
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- mascherpa
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Re: Muti è un (grande) direttore mozartiano? (O dirige Mozart?)
Molto più terra a terra mi limito a supporre che Boulez sia stato, seppure in numero molto ristretto di pezzi, il più convincente direttore mozartiano che m'è avvenuto d'ascoltare. E a chiedermi come sonasse il Don Giovanni diretto da Mahler a Budapest, che fece ricredere Brahms dalla sua sbandierata convinzione che quell'opera fosse ineseguibile e l''unico modo di "ascoltarla" quello di sedersi in poltrona con la partitura davanti agli occhi...
Raccontano si sia precipitato dopo il Finale I nel camerino dell'ex-allievo di cui non aveva molta stima, esclamando Endlich, endlich! ("finalmente, finalmente!").
Ossia, per me più che di riscrittura si tratta di comprensione.
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