Non ho visto molte regie operistiche di Franco Zeffirelli, e, tranne pochissimi casi, solo tra quelle per la Scala; né mi piazzo mai davanti al piccolo schermo per mentire a me stesso che sono in teatro. Mi riesce quindi facile ricordarmi con una certa precisione quel che in esse poté attrarmi o m’infastidì.
La vicenda personale e professionale dello scenografo-regista-costumista è notissima: figlio, come si diceva allora, “naturale” di genitori entrambi coniugati con altri, il cognome...